“Se questa indisponibilità al confronto con i sindacati sul settore delle tlc da parte del ministro Di Maio dovesse ancora permanere, è evidente che dovremmo valutare eventuali iniziative di mobilitazione. Nessuno può immaginare che le organizzazioni di categoria assistano in silenzio e passivamente al ridisegno di Tim dal punto di vista industriale e occupazionale”. Lo afferma il segretario nazionale Slc Cgil Marco Del Cimmuto in una conversazione con l'Adnkronos, nella quale il sindacalista ribadisce la richiesta di un tavolo di confronto al Mise, anche a fronte del dibattito sul futuro della rete di Tim.

“Anche in occasione dell'incontro sui call center – sottolinea Del Cimmuto – abbiamo rinnovato la richiesta di un incontro mirato sul settore e sul suo principale gruppo, ma non è emersa nessuna novità e la cosa non ci conforta; pensiamo che sia un errore incomprensibile del ministro Di Maio che ci aveva detto che al confronto era disponibile già a partire dalla firma dei contratti di solidarietà in Tim lo scorso giugno", dice il sindacalista.

“Nel frattempo tra i vari solleciti, sono passati otto mesi, non c'è stato un confronto sul settore e sulla rete che è una delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del paese in chiave 4.0: e parliamo anche del futuro della più grande impresa del settore. È in atto – conclude Del Cimmuto - il dibattito sullo scorporo della rete e di una possibile fusione con quella di Open Fiber, c'è un conflitto in atto tra azionisti, Elliott e Vivendi con Cdp che per la prima volta sembra a favore di una rete unica. Che si ritenga che tutto questo possa avvenire senza un confronto con le organizzazioni dei lavoratori mi sembra incomprensibile e inaccettabile”.