Raccogliere le diverse istanze che arrivano dai territori per inserirle in un percorso di rivendicazione e mobilitazione, che vedrà nella manifestazione del prossimo 9 febbraio a Roma un primo importante appuntamento: è questo il senso del percorso avviato dalla Cgil di Perugia che nel corso della settimana ha tenuto tre attivi territoriali (assemblee con i rappresentanti sindacali dei posti di lavoro e delle leghe pensionati) a Umbertide, Bastia Umbra e Tavernelle. Tre momenti di confronto, partecipati da oltre 300 delegate e delegati della Cgil, nei quali oltre ad affrontare le novità introdotte dalla legge di Bilancio del governo si è parlato dei problemi dei vari territori.

ALTA UMBRIA
La chiusura del viadotto Puleto sulla E45 sta producendo danni ingenti all’economia del territorio (e dell’intera Umbria) e i riflessi occupazionali potrebbero essere drammatici. Il tema delle infrastrutture è stato inevitabilmente al centro del dibattito nell’attivo provinciale della Cgil che si è svolto martedì 29 gennaio a Umbertide. “Erano presenti una settantina di delegate e delegati dai posti di lavoro, in rappresentanza di decine di aziende - ha spiegato Maurizio Maurizi, responsabile territoriale della Cgil Alto Tevere - e tutti hanno espresso grande preoccupazione per questo ulteriore durissimo colpo subito dal territorio". La chiusura della E45, infatti, va a sommarsi a moltissimi problemi pregressi: una ferrovia inutilizzabile (limite 50 km/h); la chiusura della strada statale 73bis “di Bocca Trabaria”, a causa di ordigni inesplosi; lo stallo sulla E78, nonostante gli investimenti annunciati; la pericolosità della Pian d’Assino, dove continuano a ripetersi incidenti, spesso mortali. A questo, vanno aggiunti i forti ritardi sulla copertura della banda larga per quanto riguarda i collegamenti immateriali. 

“È evidente che al nostro territorio servono investimenti, pubblici e privati - ha aggiunto Maurizi - Un tema che è al centro della nostra iniziativa e che porteremo con forza alla manifestazione del 9 febbraio”. 

VALLE UMBRA e VALNERINA
All’interno dell’Umbria esistono differenze molto forti tra i diversi territori, ma anche all’interno dei singoli territori nell’ultimo periodo sono esplose le disuguaglianze. “La Valle Umbra è senz’altro uno dei territori più attraversati da queste disuguaglianze - ha spiegato Mario Bravi, responsabile di zona per la Cgil provinciale nell’attivo svolto a Bastia Umbra - basti pensare al diverso stato di salute dei comprensori principali, Foligno e Spoleto, con il secondo che è stato travolto da una crisi violentissima, acuita dal terremoto del 2016”. Ridurre le disuguaglianze e risollevare i territori più depressi, afflitti anche dal rischio spopolamento (si pensi non solo alle zone colpite dal sisma, ma anche alla fascia appenninica) diventa allora la sfida centrale per il sindacato: “E una leva importante da usare è quella della contrattazione  - afferma ancora Bravi - sia quella sociale, con le amministrazioni pubbliche (andando ad incidere ad esempio sulla progressività delle imposte locale), che quella aziendale, per favorire una migliore distribuzione della ricchezza e rilanciare di conseguenza i consumi”. 

TRASIMENO e MEDIA VALLE DEL TEVERE
Le gravi difficoltà economiche del territorio, con la perdita consistente di posti lavoro nelle aziende più importanti così come nell’edilizia, sono state al centro della discussione dell’attivo che si è svolto a Tavernelle. "Sono emerse preoccupazioni soprattutto per il fatto che la crisi di un sistema industriale già debole non viene più riassorbita dallo sviluppo del terziario, come è stato nel recente passato - ha detto il responsabile di zona, Mauro Moriconi - Ne sono testimonianza le difficoltà di Coop Centroitalia che sono motivo di ansia per centinaia di lavoratrici, lavoratori e famiglie sul territorio”. 

Ma dall’assemblea sono emerse anche altre questioni, come l’allarme per i comportamenti messi in atto da alcune amministrazioni, in particolare quella di Todi, che "usa la propaganda anti immigrati per tentare di distogliere l'attenzione dai problemi reali di quel territorio”. 

PERUGIA
Il percorso della Cgil di Perugia verso la manifestazione di sabato 9 febbraio a Roma si concluderà giovedì 7 febbraio con l’attivo di zona di Perugia (sala Conti della Camera del Lavoro, ore 9.30). “Ripartiamo dai bisogni dei territori per interrompere il declino - spiega Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia - E lo facciamo rilanciando la partecipazione, la contrattazione e la mobilitazione. Il sindacato rappresenta sul nostro territorio decine di migliaia di persone, abbiamo da tempo elaborato proposte precise che possono dare risposte alla crescita esponenziale delle disuguaglianze e al grande bisogno di lavoro stabile e di qualità. Ora pretendiamo risposte concrete e per questo scenderemo in piazza il 9 febbraio e continueremo a farlo finché non si innesterà un vero processo di cambiamento”.