Nel ddl Made in Italy, approvato il 31 maggio, viene introdotto un nuovo indirizzo liceale. Che si chiama, appunto, liceo del made in Italy. Per gli studenti si tratta di un provvedimento che "va nella direzione di una maggiore aziendalizzazione della scuola, incurante dei pareri delle componenti della comunità scolastica e delle loro rappresentanze".

"A governare le scelte in materia di istruzione dovrebbero essere le necessità reali della scuola pubblica - dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli studenti medi -. L' introduzione del liceo del Made in Italy non risponde di certo ad un'esigenza interna della scuola, ma si configura come un'esclusiva misura di propaganda."

Nelle intenzioni l'obiettivo è l’allineamento tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, in aggiunta alla valorizzazione della filiera del Made in Italy. Il nuovo liceo si incentrerà, dunque, sullo sviluppo delle capacità imprenditoriali e di marketing, impostando, tra le altre cose, l’alternanza scuola lavoro con le aziende locali. Non mancherà poi la presenza delle imprese all’interno delle lezioni, con il fine di formare gli studenti alla gestione aziendale.

"È una proposta che non ci convince minimamente – continua Notarnicola -: i giovani hanno un problema nel rapportarsi con il lavoro, ma le motivazioni sono da ricercarsi nella precarietà e nello sfruttamento. Se l'intenzione è rispondere a questa esigenza non lo si fa creando indirizzi scolastici in cui le imprese diventino parte integrante del percorso scolastico, ma dando strumenti per conoscere diritti e tutele. Da anni esiste l’alternanza scuola lavoro e la disoccupazione giovanile non si è minimamente diminuita, eppure continua ad essere seguita come strada maestra. La verità è che si vuole fare un regalo alle imprese, appaltando la formazione del lavoratore all’istruzione pubblica".

La Rete degli studenti medi rimarca come l'’istruzione pubblica si sta trasformando in formazione al lavoro, con l’obiettivo di essere una rampa di lancio per inserire manovalanza nelle aziende. "Questo Liceo, tra l'altro, andrà a sostituire un altro indirizzo, il socio-economico. Si tratta di una scelta del tutto arbitraria, presa nel silenzio di Viale Trastevere, senza confronto con gli studenti né tanto meno con i sindacati. – conclude Notarnicola - È l'ennesima dimostrazione di come il ministro Valditara stia gestendo l'istruzione pubblica: scelte in solitaria, zero dialogo, misure spot per mantenere un'aurea di cambiamento. Non si può continuare in questo modo. Ci stiamo già mobilitando e stiamo iniziando a preparare un autunno caldo in piazza”.