“La sanità e il diritto a essere curati devono essere la priorità per il nostro Paese e per la nostra regione. Bisogna difendere il servizio sanitario pubblico e il diritto alla salute”. A dirlo è il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, in questi giorni impegnato nella campagna di ascolto sullo stato della sanità lucana, “Il diritto a essere curati”.

Partita lo scorso 30 marzo, ha già fatto tappa a Venosa, Stigliano e Lavello, registrando una grande partecipazione di persone e attenzione ai temi della salute e dell’assistenza da parte di sindaci e associazioni. “Il quadro che è emerso in questi primi tre appuntamenti – commenta Summa – restituisce un clima di sfiducia verso la sanità pubblica da parte dei lucani. Cresce l’insofferenza per la diminuzione delle prestazioni da un lato e le lunghe attese dall’altro, con tutto ciò che ne consegue: ricorso ai privati e mobilità passiva”.

Spiega il segretario regionale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa: “La sanità nel nostro Paese è a rischio e non bastano le dichiarazioni di qualche esponente di governo fatte durante le solite passerelle politiche, se poi si avalla un disegno di legge che, di fatto, prevede la secessione dei diritti a partire da quelli fondamentali come la salute. Né tanto meno bastano le rassicurazioni di Bardi sui conti della sanità lucana. La realtà è che la nostra Regione a causa del disavanzo, di mancanza di personale medico e infermieristico, ha difficoltà a garantire un servizio pubblico di qualità, costringendo i lucani a rivolgersi alla sanità privata. Così come si scontano difficoltà a garantire assistenza ad anziani, fragili e malati cronici”.

Per Summa “bisogna invertire la marcia e subito. Serve programmazione e una visione a lungo termine. La sanità pubblica ha bisogno di investimenti e i dati che stiamo raccogliendo sul territorio in questa campagna di ascolto, che proseguirà nei prossimi giorni nei comuni degli Ambiti socio assistenziali territoriali, ci restituiranno il quadro della sanità in Basilicata e la reale condizione del welfare, consentendo di programmare interventi efficienti ed efficaci grazie alle risorse del Pnrr e alle risorse del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027”.