Il governo ha respinto gli emendamenti che chiedevano il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e di quello per la morosità incolpevole, due strumenti importanti per dare un aiuto alle tante famiglie vulnerabili che si trovano in situazioni di ristrettezze economiche. E secondo la Cgil nazionale e il Sunia, il sindacato degli affittuari, ha fatto una scelta grave perché è “un affronto agli inquilini con Isee inferiore a 17mila euro - si legge in una nota congiunta - e perché mette in difficoltà anche tutti quei proprietari che hanno ricevuto puntualmente il pagamento del canone grazie a questi provvedimenti”.

Per la confederazione di corso d’Italia e il Sunia “si profila una stagione di conflitto che sarà causata dall’impennata degli sfratti per morosità incolpevole e si riverserà drammaticamente su Regioni e Comuni, privati così degli strumenti per far fronte all’emergenza”. 

“La legge 431/98 parla chiaro - concludono Cgil e Sunia -: il fondo è gestito dal ministero delle Infrastrutture e deve essere annualmente integrato dalla legge di Bilancio. Quest’obbligo è stato disatteso per il 2023, senza considerare le ricadute sui ceti medio-bassi e bassi. L’ultima chance per il governo e la maggioranza è riparare a questa gravissima omissione nel maxiemendamento, come stanno rivendicando le manifestazioni indette in questi giorni in tutta Italia”.