Nel pomeriggio del prossimo 29 settembre si terrà ad Uras (provincia di Oristano) un convegno studi dal titolo “Ambiente e Cultura, per un nuovo sviluppo del territorio”. Si tratta di un evento collaterale al simposio nazionale di scultura su basalto che si svolgerà dal 15 al 23 ottobre 2022, sempre ad Uras, patrocinato anche dallo stesso Comune. Fin qui nulla di strano: quasi una “non notizia”. Ma in essa si nasconde la scommessa che la Cgil di Oristano sta silenziosamente e caparbiamente giocando da tre anni a questa parte, attraverso la sua Scuola del popolo all’interno del “Progetto contro le povertà”. 

Tanti pensionati, pochi giovani

Un tentativo di sperimentare un nuovo ruolo in una realtà particolare, la provincia di Oristano, non dissimile da tante zone interne del nostro Paese e del meridione. Un territorio in cui sono preponderanti i pensionati (55 mila pari a un terzo dei suoi abitanti), in cui la denatalità e lo spopolamento, un solo 14enne ogni tre 65enni, fanno prevedere la scomparsa di numerosi Comuni nei prossimi anni (32 dei suoi 87 Comuni hanno oggi meno di 500 abitanti). Altissima è poi la disoccupazione giovanile che va dal 37 al 50%, a seconda delle zone, ma è il lavoro nel suo complesso che diventa una chimera con l’odierna diminuzione del 35% di nuove assunzioni rispetto al 2019: per lo più lavoro precario, stagionale e interinale. 

Si tratta quindi di una situazione complessa e delicata, in cui la crisi economica spinge i giovani ad abbandonare questi territori, creando un diabolico circolo vizioso: meno lavoro, meno giovani; meno nascite, meno abitanti; meno abitanti, meno servizi e quindi disincentivo a creare nuove famiglie e riparte il loop. Occorre, quindi, una nuova strategia, un nuovo ruolo da protagonista in un territorio così particolare: il ”progetto contro le povertà” risponde a questa esigenza. 

Un progetto organico che prevede più azioni di ampio respiro su diversi livelli, che non si limita a rivendicare passivamente migliori condizioni di vita, ma che propone la Cgil come attore di promozione di sviluppo, sollecitando e costruendo sinergie e alleanze tra le forze attive sul territorio, sui temi dello sviluppo e del suo rilancio economico. Una proposta che può essere sintetizzata in tre parole chiave: Cultura, Sinergia inclusiva e Ambiente. Uno sporcarsi le mani che diventa necessario quando la politica è incapace di risposte serie ed efficaci. 

Un nuovo ruolo per la Camera del lavoro

Il modello di sviluppo proposto si basa su una istruzione di qualità, con l’idea di “conferenze territoriali dell’istruzione” per favorire unità di intenti e proposte funzionali a ciascuna specifica realtà. Ma soprattutto il tema della “cultura” è stato affrontato attraverso la Scuola del popolo. Un modello di azione politica che ha trasformato la Camera del lavoro di Oristano in un centro di promozione e animazione culturale coinvolgendo l’intero territorio, con un moltiplicarsi di iniziative, corsi, accordi, collaborazioni con Comuni, associazioni e scuole come con il Centro provinciale di istruzione per adulti e promuovendo strumenti nuovi sulla rete e sui social. 

Da questo è nato anche il progetto “Non è mai troppo tardi” con l’utilizzo della rete per fare attività culturale: in un anno 70 mila visualizzazioni delle “pillole”, mini lezioni prodotte da decine di collaboratori sparsi per l’Italia. Un’azione che attraverso l’animazione culturale, avendo come protagonisti i suoi docenti in pensione che collaborano gratuitamente, cerca di combattere l’analfabetismo funzionale. 

Ma questo tema è anche strettamente collegato al tema della solitudine, condizione per la quale le persone, prive di interazione sociale, finiscono per diventare vittime dell’affabulatore di turno. L’attività della Scuola del Popolo favorisce la socialità e il confronto tra le persone, altrimenti sole e isolate. L’esperienza di questi tre anni ha certificato un apprezzabile cambiamento nelle persone coinvolte, capaci ora non solo di un nuovo impegno civile, ma protagoniste anche di una nuova e convinta militanza. 

Uras, una nuova idea di turismo

Da questa passata attività nasce la proposta di un simposio di scultura e il convegno ad Uras, un piccolo paesino dell’Oristanese sede di un centro della Scuola del popolo attivato in collaborazione con l’Auser locale. Un’ulteriore tappa nel progredire di questo percorso, capace ora di proporre un ipotetico progetto di sviluppo territoriale e di nuova occupazione, attraverso la destagionalizzazione del turismo. Una proposta che punta a creare lavoro valorizzando l’arte, la cultura, l’ambiente e le tradizioni, rivolgendosi quindi ad un nuovo target con un flusso che copra l’intero anno. Per presentare questo progetto sono stati coinvolti cinque Comuni, quattro unioni dei Comuni, i sindacati, le organizzazioni datoriali territoriali, le scuole, il terzo settore, i corsisti e i docenti della Scuola del popolo e la popolazione del territorio. Parteciperà il coro dei “Tenores di Neoneli” che non sono voluti mancare all’evento. Già così è un successo “a prescindere”, con la conferma dell’efficacia di questo nuovo modo di fare sindacato.

Andrea Sanna, segretario generale Cgil Oristano
Ivo Vacca, responsabile Scuola del popolo Flc Cgil