Dopo aver compiuto gli studi senza sostenere gli esami di maturità a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale presso il Liceo classico statale Galileo di Firenze, Margherita Hack si laurea in fisica nel 1945 con una votazione di 101/110.

Professoressa ordinaria di astronomia all'Università di Trieste, sarà la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico della città portandolo a rinomanza internazionale. 

Oltre a essere un’apprezzatissima scienziata, Margherita Hack è stata un personaggio unico: vegetariana da sempre (Ero vegetariana - raccontava - ero molto più libera di tutti i miei coetanei, perché avevo dei genitori liberali il cui stile educativo faceva leva sulla mia responsabilità e non sull’imposizione di regole. Anche se avrei preferito molto restarmene in casa a leggere, la sera mi imponevo di uscire per andare a vedere i varietà, solo per ribadire la mia libertà e la mia indipendenza, come individuo e come ragazza), atea convintissima (“L’etica laica e in particolare l’etica degli atei - scriveva - che non credono in nessuna entità superiore non meglio definita, ma solo nel dato di fatto dell’esistenza della materia che origina le strutture presenti nell’Universo, da cui si originano anche gli esseri viventi dai più semplici ai più complessi, si basa sul rispetto del prossimo, uomo o animale che sia e può essere riassunta dai comandamenti di Cristo, che certo non era figlio di dio, ma una delle più grandi figure dell’umanità, che ha preceduto i suoi tempi di molti secoli ‘Ama il prossimo tuo come te stesso’ e ‘Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te’. Per attenersi a questi comandamenti non c’è bisogno di credere in dio, non lo si fa per la speranza in un al di là in cui non si crede, ma solo per un sentimento di fratellanza universale che deriva dalla nostra comune origine da quella materia che costituisce l’Universo”), paladina dei diritti delle minoranze (il 12 agosto 2010 riceve a Torre del Lago Puccini il premio come ‘Personaggio gay dell’anno’ per la sua attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. “Siamo un paese arretrato - diceva nell’occasione - che non sa cos’è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos’è il rispetto della libertà altrui”. Favorevole all’eutanasia (“un modo per sollevare dalla pena un uomo che soffre”), nel 2011 sottoscriverà il proprio testamento biologico, partecipando nel 2016 al docu-film Lunàdigas con una sua testimonianza sulla scelta di non avere figli. Memorabile resterà il suo discorso al gay pride del 2008 in difesa delle coppie di fatto). 

A lei è dedicata la scultura in bronzo realizzata dall’artista e accademica bolognese Daniela Oliveri, in arte Sissi, installata il primo giugno in Largo Richini, davanti all’Università di Milano, la prima su suolo pubblico in Italia a ritrarre una scienziata, la seconda a Milano dedicata a una donna, se si escludono sante, Madonne e allegorie.

La scultura, alta 2 metri e 70 e intitolata Sguardo fisico, rappresenta Margherita Hack intenta a osservare le stelle mentre emerge da un vortice raffigurante una galassia.

Sulla targa a pochi passi si legge la sua frase "Il cielo è sempre stato un libro aperto".

Due curiosità che forse non tutti conoscono.

Il 16 marzo 1891 nasce a Castelfranco Emilia Alfonsina Rosa Maria Morini nota con il nome da coniugata di Alfonsina Strada. Inseparabile dalle due ruote, sarà la donna che sfiderà le regole maschili del giro d’Italia e per farlo passerà alla storia. A lei saranno intitolate strade, parchi, libri, spettacoli teatrali e canzoni come Bellezze in bicicletta cantata dal Quartetto Cetra e Mina. 

Nel 2010 i Têtes de Bois le dedicheranno Alfonsina e la bici, una canzone accompagnata da un video bellissimo, interpretato proprio da Margherita Hack. Nel 2006 l’instancabile Margherita decide di partecipare al Festival di Sanremo.

Lo fa scrivendo la canzone Questo è il mondo, narrante il progresso scientifico e le scoperte che hanno arricchito (o impoverito) il Novecento. 

La sua proposta sarà bocciata, ma in buona compagnia. Quell’anno, infatti, la commissione del Festival boccerà in un solo colpo anche Alda Merini e Rita Levi Montalcini.