Sostituiscono carne e pesce con cibi più poveri e convenienti, scelgono frutta e verdura meno costose, rinunciano alle cure sanitarie e a quelle della persona. Gli italiani affrontano così la crisi e l’inflazione galoppante, secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori che oltre a lanciare l’allarme su aumenti e speculazioni, denuncia che i rincari ci sono anche per i prodotti meno onerosi, che spesso costituiscono opzioni di emergenza: la pasta, che ha registrato un più 77 per cento rispetto allo scorso anno, la farina, più 63, l’olio extravergine, salito del 28 per cento, il pane, più 25 per cento al chilo.

Contro il carovita un’ampia cordata di associazioni di consumatori manifesta il 10 giugno per la “Protesta delle pentole vuote”, con presidi e raduni nelle principali città italiane, davanti alle prefetture, e in piazza Santi Apostoli a Roma per chiedere al governo un intervento urgente che sostenga il potere di acquisto e i redditi soprattutto delle famiglie meno abbienti, e per contrastare le speculazioni in atto nel settore dei carburanti e dell’alimentazione.

“Più di un quarto delle famiglie si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali – sostengono le associazioni -. L’inflazione nel 2022 ha già raggiunto il 6,5 per cento, come non accadeva dai primi anni Novanta, e il previsto rialzo dei tassi d’interesse porterà all’aumento anche delle rate di mutui e prestiti. Ma non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi, bensì di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e alimentare”.

Tra le richieste, quelle di liberare il prezzo dell’energia dalle speculazioni e dalla volatilità dei mercati, introducendo un criterio di calcolo coerente con i costi di produzione, e di non applicare l’Iva sulle accise sui carburanti e contingentarne il carico fiscale alla media europea. E ancora: avviare una riforma complessiva degli oneri generali di sistema che gravano in bolletta, disporre una sospensione dei distacchi, definire la casistica di morosità incolpevole. Infine, rafforzare i compiti di sorveglianza delle autorità indipendenti, attivare i comitati territoriali, consultare preventivamente le associazioni dei consumatori.

“È necessario fare di più ed è necessario farlo ora – afferma Michele Carrus, presidente Federconsumatori -. Per questo abbiamo messo in piedi a una mobilitazione in tutta Italia, perché finalmente le esigenze dei cittadini, delle famiglie e soprattutto dei redditi bassi e medio-bassi ricevano la dovuta attenzione dal governo. I rincari a cui stiamo assistendo hanno avuto finora solo timide reazioni del governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo, ma gli interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo, per arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo”.