“Ancora debole la ripresa dell’occupazione, debole e soprattutto precaria. Non potremo mai parlare di crescita e sviluppo del Paese, se non individuiamo immediatamente misure efficaci per rendere il lavoro stabile e di qualità”. Così la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, commenta le rilevazioni dell'Istituto nazionale di statistica relative al mese di febbraio, diffuse questa mattina.

Per la sindacalista, “la riduzione dei tassi di disoccupazione e inattività ha consentito la timida crescita degli occupati, ma è un segnale troppo fragile per indurre all'ottimismo, soprattutto oggi con il peggioramento dello scenario socio-economico, in seguito al conflitto in Ucraina, all’incremento dei costi energetici e delle materie prime”.

“L’aumento dell’occupazione rispetto al 2021 - prosegue la segretaria nazionale - è certamente indice del superamento graduale di una delle fasi più difficili degli ultimi anni, quella pandemica. Ma il mondo del lavoro ha bisogno di risposte occupazionali forti per contrastare l’ampliamento delle disuguaglianze sociali, per ridurre i divari generazionali e di genere, per essere finalmente rimesso al centro del modello di sviluppo”.

“La stabilità occupazionale - ribadisce l'esponente Cgil - è condizione essenziale per la crescita del Paese. Per questo riteniamo siano fondamentali gli investimenti pubblici e privati e sia indispensabile che il Governo riveda la ‘clausola di condizionalità’ del Pnrr: oltre a condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione del 30% di giovani e di donne, una pari quota va assicurata anche per le assunzioni a tempo indeterminato”.

“Auspichiamo, quindi, che il tavolo al ministero del Lavoro, più volte annunciato, si possa aprire con celerità - conclude la dirigente sindacale - per definire misure che riportino il lavoro e la sua qualità al centro dell'agenda politica del Paese”.