Sono quattro gli ambiti di intervento del decreto su cui sta lavorando il governo. Li ha illustrati il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il primo ambito riguarda l'obbligo che oggi è già vigente per personale sanitario e chi lavora nelle Rsa. Ora il governo ha intenzione di estendere l'obbligo anche al personale non sanitario che lavora nel comparto salute, alle forze dell'ordine, ai militari e a tutto il personale scolastico. Inoltre l'estensione riguarda anche la terza dose o il richiamo".

Segretario Tissone, si parla  dunque di introdurre l’obbligo vaccinale contro il Covid per alcune categorie. Ci sono anche i poliziotti. È una misura giusta? 
Finalmente si esce da quelle che potevano essere lette come ambiguità. Il Governo si prende la responsabilità di una scelta netta e credo che sia giusto prevedere anche per gli operatori delle forze dell’ordine questo obbligo. È una misura che tutela i cittadini e ci  tutela come lavoratori. Credo cioè che il governo si sia finalmente assunto una responsabilità nei confronti di coloro che devono assicurare una prestazione continuativa al pubblico nell'interesse della collettività, un modo per tutelare sia la salute dei cittadini che la propria. Prima ci si poteva tutelare come scelta individuale ora parlo di responsabilità e garanzia perché non sono più io, singolo agente, che decido liberamente di vaccinarmi per la mia salute e quella dei cittadini con cui vengo a contatto ma è lo Stato che me lo impone.

Tra i poliziotti, almeno finora, si è evidenziata anche un’area di resistenza al vaccino. Ci sono stati poliziotti che si sono rifiutati di vaccinarsi. Com’è la situazione? 
Io personalmente ho già fatto anche la terza dose e sono stato convinto da subito dell’importanza del vaccino. In questo momento la stragrande maggioranza dei poliziotti è vaccinata, siamo al 90 per cento del totale.  Tra quel 10 per cento che manca ci sarà anche chi non si convince, come non si è convinta tutta la popolazione, come non li ha convinti tutti il green pass. Ma per lo meno si superano appunto alcune ambiguità. È importante ripartire dai numeri: su 12 mila operatori contagiati ne sono morti 16 prima che arrivassero i vaccini e solo 3 dopo. Di questi solo uno era vaccinato. E ancora: in piena pandemia ogni giorno avevamo 60 poliziotti ricoverati, ora al massimo sono 2 0 3.

Che succederà ai poliziotti che non si vaccineranno, nonostante l’obbligo?
Aspettiamo la decisione formale del governo. In ogni caso credo che si prenderà l’esempio della sanità dove che non è vaccinato viene sospeso dal lavoro. Anche i poliziotti che non si vaccineranno saranno sospesi, ma per fortuna non ci sarà licenziamento. Ovviamente dovranno essere tutelati tutti quegli operatori di polizia che non possono vaccinarsi per motivi di salute.

Ultima domanda: i controlli.  A chi spettano?
Se ne discute molto in queste ore, pare che domani il ministro Lamorgese farà il punto della situazione con i soggetti deputati. E' chiaro che i controlli sul rispetto delle nuove regole anti Covid non potranno, né dovranno ricadere sulle sole forze di polizia. Penso ad un coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali: le amministrazioni comunali, la polizia locale, ecc. Insomma una sinergia operativa da parte dei diversi livelli che già operano per il controllo del territorio. Ed è anche ovvio che non ci potranno essere controlli massivi, per esempio sui mezzi del trasporto pubblico.