"Consentire alle aziende di richiedere la consegna del certificato di carichi pendenti o casellario giudiziale non solo come condizione per la stipula del contratto di assunzione, e quindi nella fase preliminare all’assunzione, ma annualmente, nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, pone rilevanti questioni di legittimità e sostenibilità normativa nonché difficoltà applicative". Così Filt Cgil in audizione alla Commissione lavoro della Camera, nell’ambito dell'esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di controlli sul personale addetto ai servizi di trasporto pubblico, aggiungendo che “rappresenterebbe annualmente un’ulteriore certificazione per gli autisti".

"Pensare di poter scaricare, con un obbligo legislativo, sui lavoratori una necessità di cui non si capisce il senso, vista già la stringente normativa riservata agli autoferrotranvieri - ha spiegato la segretaria nazionale Filt Maria Teresa De Benedictis - ci sembra francamente inopportuno". 

“La qualifica di autista - ha evidenziato la dirigente nazionale - risente già di uno scarso riconoscimento retributivo, tenendo conto della professionalità necessaria, onerosa già al momento del conseguimento, e delle difficoltà quotidiane nello svolgimento della mansione, spesso fonte di stress lavorativo. E soprattutto in tale contesto storico e di crisi, occorre poter contare su questa figura professionale, già di per sé molto carente, creando un clima sereno allo scopo di garantire standard qualitativi elevati”.