A 12 anni dalla scomparsa di Stefano Cucchi, ancora una volta, centinaia di cittadini romani si sono dati appuntamento al parco degli Acquedotti, nel punto in cui Stefano ha vissuto gli ultimi attimi di libertà e vita, per tornare a indossare le scarpette da corsa e chiedere verità e di giustizia per il giovane geometra ucciso per mano dello Stato all'età di 31 anni mentre era sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere.

"La morte di Stefano – si legge in una nota del Comitato promotore del memorial Stefano Cucchi e dell'associazione che porta il suo nome – ha aperto una faglia nella coscienza nazionale e la supposta onnipotenza dell'arroganza fatta istituzione è stata smascherata e combattuta con le armi della Costituzione, con il coraggio di Ilaria e della sua famiglia, con l’ostinazione dell'avvocato Fabio Anselmo e attraverso una straordinaria partecipazione popolare perché Ilaria e la sua famiglia non sono e non sono stati mai soli".

Per la Cgil, la Fiom e la Funzione pubblica Cgil di  Roma e del Lazio: "Ricordare Stefano è quanto mai fondamentale e attuale: democrazia e giustizia si fondano sul rispetto e la garanzia dei diritti umani". Per il sindacato, "l’umanità che marcia per Stefano è la stessa che ha reagito con forza allo spregevole attacco contro un organismo democratico e rappresentativo come accaduto nei giorni scorsi alla sede nazionale della Confederazione. La forza collettiva, l’umanità e la resistenza della società civile che lotta per i diritti delle persone sono gli anticorpi che difendono la democrazia da ogni divisione e violenza. Per questo – conclude la nota – facendo da sempre nostra l’ostinazione della famiglia Cucchi, parteciperemo convintamente a quella che, come sempre e più di sempre, sarà una risposta estesa e democratica a ogni restrizione del campo dei diritti: per una società più equa e uno Stato senza ombre, nato per difendere, tutelare, garantire ciascuno di noi".

"L'evento di quest'anno – sottolinea il comitato – vuole continuare a tenere i fari accesi sulla seconda parte del processo: una fase delicata, quella del depistaggio delle indagini sull'omicidio di Stefano. Oggi, come ricorda Ilaria Cucchi, ci sono numerosi appartenenti alle alte gerarchie dell'Arma dei Carabinieri sono finiti sul banco degli imputati. In questo senso, il 7° memorial Stefano Cucchi sarà un appuntamento in sintonia con quella umanità che, in questi anni terribili di pandemia, ha tenuto ferma la barra sulle pratiche concrete di solidarietà e mutualismo. Con quella umanità che ha accolto chi fugge da guerre e povertà, che ha reclamato sanità pubblica, welfare e reddito universale, che ha denunciato lo straripare del patriarcato e della violenza sulle donne".

"Stefano, la sua figura e la sua storia  – si legge nella nota – sono ormai un simbolo di lotta per i diritti umani, civili e sociali. La passione di una comunità che non si è mai arresa torna farsi sentire per le strade della città. Sulle gambe della moltitudine che continua a rivendicare verità e giustizia, diritti per tutti e tutte, questa passione attraverserà la Capitale, costruirà ponti tra le periferie sociali, parlerà la lingua che le istituzioni faticano a comprendere, perché sa di liberazione".