Emergency

Il nostro amato Gino è morto questa mattina. È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di EMERGENCY. “I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice. Ti vogliamo bene Gino.

Cecilia Strada

Amici, come avrete visto il mio papà non c'è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere...beh, ero qui con la ResQ - People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo.

Francesca Re David, Fiom Cgil

“Ci ha lasciato Gino Strada, compagno di tante battaglie, tessera onoraria della Fiom. Ha dedicato la sua vita alla pace, alla lotta contro le ingiustizie, al diritto alla salute e alle cure per tutti, partendo dagli ultimi, nei paesi del Sud mondo e in quelli devastati dalle guerre. Si è sempre battuto per la speranza di un mondo migliore. Con Gino abbiamo condiviso l’agire concreto per cambiare le cose, anche andando controcorrente. Ci mancherai compagno!”. Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil.

Giuseppe Massafra, Cgil nazionale

"Profonda tristezza per la scomparsa di Gino Strada. Un uomo che, attraverso la sua azione, ha ispirato l’impegno sociale di diverse generazioni, compreso il mio". Lo scrive su Facebook il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra appena appresa la notizia della scomparsa del medico filantropo.

"È riduttivo dire che l’opera umanitaria di Emergency sia l’affermazione del valore del pacifismo. Emergency ha incarnato le idee del suo fondatore, diventando un’associazione impegnata in tutto il mondo a difendere la dignità di ogni essere umano, soprattutto quando vittima delle barbarie della guerra. Proprio oggi che l’Afghanistan torna ad essere minacciata dall’avanzata dei talebani, il vuoto della tua assenza appare ancora più incolmabile, ma è di ognuno di noi la responsabilità di portare avanti la tua incommensurabile missione di amore".

Gad Lerner

Gino Strada è la Milano migliore, il Sessantotto migliore, la dimostrazione che l’utopia non è ingenuità ma fede creatrice

Fillea Cgil

Vauro

Gino Strada se n’è andato. Capitava. Ci capitava, in Afghanistan come in Iraq, come in tanti luoghi di guerra, di restare senza parole davanti all’orrore ed alla sofferenza. A volte insieme le cercavamo per denunciare il crimine che è la guerra. Dovevamo trovarle e le trovavamo. Io invece oggi non ne trovo per dire il dolore che la scomparsa di Gino mi provoca dentro. Non le trovo perché non possiamo più cercarle insieme. Addio caro Gino". 

 

Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi

È un gravissimo lutto per tutti, un lutto senza confini come era senza confini la sua missione di uomo e di medico al servizio dell'umanità. La vita di Gino Strada è stata interamente dedicata alla prossimità ed alla cura dei sofferenti, senza alcuna distinzione. Il suo vero nemico era la guerra e la sua inumana insensatezza, eppure è limitativo definirlo un pacifista. Fiero rappresentante di un'altra idea di umanità, Gino faceva della fratellanza e dell'impegno per i diritti umani non degli astratti principi ma una missione civile, una pratica quotidiana, un senso compiuto del vivere. Gino è stato un gigante del nostro tempo, un antifascista attivo, conseguente e intransigente. La sua improvvisa scomparsa ci lascia nello sgomento e nel dolore. A Cecilia, ai suoi familiari vada l'abbraccio affettuosissimo mio e di tutta l'ANPI.

Sergio Cofferati

Gino era un grande uomo e un grande medico del quale sono sempre stato orgoglioso di essere amico. Ha speso la sua vita a combattere le ingiustizie e a difendere i più deboli in ogni parte del mondo. La pace è sempre stata il suo valore di riferimento. Mancherà a tutti noi la sua umanità e il suo coraggio. Non dovremo mai dimenticare il suo insegnamento. Il dolore per la sua perdita è enorme.

Spi Cgil

Mediterranea Saving Humans

Proprio oggi è uscita per La Stampa la sua ultima testimonianza sulla disastrosa situazione in Afghanistan, dove aveva vissuto e operato per 7 anni. Gino ha speso la sua vita nella pratica del soccorrere e curare chi ne aveva bisogno, in un mondo in cui fare questo significa opporsi a poteri forti delle armi e della politica politicante: "Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra. Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi". Oggi ci hai lasciati, ma porteremo per sempre nel cuore, nella testa e in mare le tue parole, la tua coerenza, il tuo esempio. Ci stringiamo forte ai suoi cari. E abbracciamo tutta la grande comunità di EMERGENCY, cui ci sentiamo particolarmente vicinə.
Grazie Gino. 

Flai Cgil nazionale

“I diritti degli uomini devono essere diritti di tutti gli uomini. Altrimenti chiamateli privilegi”. Ciao Gino, ciao compagno.

Arci nazionale

Con lui scompare davvero un pezzo insostituibile della parte buona dell’Italia. Un uomo giusto. Un uomo di pace che ha davvero dato lustro a questo Paese. Una giornata triste per tutti noi che siamo impegnati a fianco degli ultimi, dei diseredati, come lo è stato lui nel corso della sua vita. Se ne va un faro della solidarietà e dei diritti. Ciao Gino, e grazie

Un ponte per

Gino se ne è andato, mentre il suo Afghanistan finisce ancora una volta nelle mani dei talebani. Gino Strada è stato e rimarrà per sempre un punto di riferimento del pacifismo italiano. La sua intransigenza contro la guerra e la logica delle armi, il suo schierarsi sempre dalla parte delle vittime civili dei conflitti è il grande insegnamento che ci lascia. Ha costantemente mostrato al mondo quello che la guerra fa: uccide, ferisce, distrugge. Ha sempre rifiutato la retorica odiosa della "guerra umanitaria" o dell’accettazione passiva di fronte all’umana sofferenza dei popoli lontani. Abbiamo un solo modo per dimostrare gratitudine a quest'uomo straordinario: moltiplicare il suo esempio con le nostre azioni quotidiane. Ci stringiamo intorno alla figlia Cecilia e ad Emergency. Addio Gino, maestro d’umanità.