Per ripartire in presenza e in sicurezza a scuola il vaccino non basta. Poiché il virus continua a circolare – e in ogni caso almeno quattro degli otto milioni di studenti non potranno essere immunizzati – bisogna "approntare tutti gli interventi necessari, ad iniziare dalla garanzia del distanziamento, alla riduzione del numero di alunni per classe, alla conferma dell’organico straordinario, dal nodo dei trasporti alla gestione delle quarantene. Serve investire sulla medicina scolastica, effettuare uno screening costante e garantire il tracciamento”. Così il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, a commento dell'incontro con il ministero dell'Istruzione finalizzato al rinnovo del Protocollo di sicurezza nelle scuole che ha avuto un esito interlocutorio, con l'impegno del ministero a riconvocare un nuovo appuntamento non appena sarà più chiaro il quadro normativo d riferimento. Una bozza è già pervenuta alle parti, che però a loro volta hanno proposto una serie di modifiche.

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Scuola, dov'è il Patto?

"A 77 giorni dalla sottoscrizione dell'accordo le risposte non sono ancora adeguate", hanno detto Fracassi, Cgil, e Sinopoli, Flc, nel corso dell'incontro col ministro Bianchi. E sul green pass: "Sbagliato far passare il personale scolastico come irresponsabile, quando il 90% è già vaccinato"
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Per Sinopoli, insomma, “nella scuola la copertura vaccinale del personale deve andare insieme a tutte le altre misure di protezione”, per questo “non basta aprire la scuola a settembre, ma serve, soprattutto, mantenerla aperta per l’intero anno scolastico”.

Infine, rincara Sinopoli, “sull’applicazione del green pass nelle scuole e nelle università non accetteremo penalizzazioni per i lavoratori e scarichi di responsabilità sui dirigenti scolastici. In ogni caso i tamponi dovranno essere gratuiti per studenti e lavoratori. Alla scuola non servono misure sanzionatorie ma un potenziamento delle scarse risorse messe in campo dal governo per affrontare la riapertura di settembre".

"Nella realtà il governo attuale sta investendo molto meno di quello precedente. La scuola torna ad essere una voce nella spesa corrente da ridurre anche nella pandemia. Questo è il bilancio ad oggi”, conclude il segretario Sinopoli.