Se 77 giorni vi sembrano pochi. È questo il tempo che è passato dalla sottoscrizione di un ambizioso Patto per la scuola con il quale il governo si era impegnato con i sindacati a istituire ben 21 tavoli che avessero l’obiettivo di affrontare i nodi irrisolti del nostro sistema di formazione e istruzione. Ebbene: “a meno di venticinque giorni dall’inizio dell’anno scolastico, non abbiamo ancora ricevuto risposte adeguate”. Lo affermano in una nota la vice segretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, che questa mattina (6 agosto) hanno partecipato a un incontro con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dedicato proprio a questo tema.

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Patto per la scuola: una firma importante

Cgil, Cisl e Uil lo siglano col ministro a Palazzo Chigi. Landini: "Diamo risposte a migliaia di precari. Bene la riduzione degli alunni, l'aumento del tempo pieno, la messa in sicurezza. Serve un investimento sul contratto. È il giusto metodo di confronto sul Pnrr"
Patto per la scuola: una firma importante
Patto per la scuola: una firma importante

“Con la sottoscrizione del Patto - ricordano Fracassi e Sinopoli - sono stati assunti alcuni impegni fondamentali, che oggi vanno assolutamente riaffermati, aprendo un serio confronto: il superamento del precariato del personale scolastico così da garantire anche la continuità e la qualità della didattica ai ragazzi; il rinnovo del contratto collettivo nazionale”.

Proprio per questo, continua la nota, “vanno individuate, così come definito nel Patto, efficaci politiche salariali per valorizzare i lavoratori, la legge di Bilancio rappresenterà un terreno importante”. Così come occorre mettere in campo risorse e interventi per “la riduzione del numero degli alunni per classe, un obiettivo contenuto nel Pnrr, e fondamentale per garantire la sicurezza”.

In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza i due dirigenti sindacali aggiungono: “auspichiamo che si possa procedere diversamente su quelle che sono le sfide per il Paese, coinvolgendo le rappresentanze dei lavoratori della scuola”.

Tema del giorno anche quello del green pass, che il decreto licenziato ieri (5 agosto) ha reso obbligatorio per il personale della scuola. Negativo il giudizio del sindacato: “Troviamo sbagliato far passare il personale scolastico come irresponsabile, quando il 90% è già vaccinato e ha scelto quindi di mettere in sicurezza non solo se stesso, ma le scuole. Va preso atto dell’altissimo senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola”, attaccano Fracassi e Sinopoli.

“Per garantire la sicurezza a settembre - proseguono - vanno confermate tutte le misure, dal distanziamento, ai dispositivi individuali, allo screening periodico, alla sicurezza sui trasporti, all'organico aggiuntivo. Non accetteremo arretramenti su questi punti”. “Non si può scaricare sui docenti, dirigenti e Ata la mancanza di misure adeguate per garantire la sicurezza e la ripresa della scuola in presenza, che rappresenta - concludono Fracassi e Sinopoli - una priorità per tutti”.