"Esporre un fascio littorio, simbolo del regime fascista e delle sue nefandezze, al Mercato Coperto di Perugia, uno dei punti di ingresso del centro storico della città capoluogo dell'Umbria, è assolutamente inaccettabile". Ad affermarlo in una nota sono associazioni e sindacati riuniti nella Rete 10 dicembre (tra cui Anpi, Cgil, Udi, Omphalos, Società operaia di mutuo soccorso, Libera, Emergency Perugia, Uds, etc.) e altre realtà associative della regione (tra cui Altrovento, Circolo Primo Maggio, Forum donne di Amelia, Bottegart, ParteCivile Aps, etc).

"Un conto - sostiene la Rete - è restaurare un reperto storico, anche di epoca fascista, tutt'altro è esporlo in un luogo pubblico, per di più accanto al Grifo, simbolo della città. È come se in un luogo simbolo di Berlino, accanto all’Orso che rappresenta la città, comparisse una svastica: chi mai penserebbe di lasciarla esposta?”. 

E se la Soprintendenza giustamente si preoccupa del restauro, "di certo non impone di lasciare il fascio in evidenza, con tutti i significati connessi e in un contesto non museale, ma di vita quotidiana, come il Mercato Coperto - affermano ancora associazioni e sindacati - Come Rete e come cittadine e cittadini di Perugia, nel rispetto della storia cittadina e delle nostra Costituzione, chiediamo dunque che il simbolo venga se possibile trasposto in un contesto adeguato, o altrimenti coperto. Perché in nessun modo il fascio littorio può essere associato al nome e al simbolo della nostra città".