“Il primo pensiero, nella catastrofe umana, economica e ambientale che ha colpito l’oristanese, va ai cittadini sfollati, alle famiglie, alle imprese, agli allevatori e agricoltori che hanno perso tutto, animali, case, aziende, terre”. Così il segretario generale della Cgil Sardegna Samuele Piddiu ha voluto mettere l’accento sulle prime vittime di “un disastro che però tocca tutti, da un capo all’altro dell’Isola, primo perché non dobbiamo lasciare sole le persone colpite, poi perché la ferita inferta a quel paesaggio lascia un segno indelebile sull’intero patrimonio ambientale della Sardegna, e ancora, perché la lotta e prevenzione agli incendi non può che tradursi in un piano organico regionale, dove ogni soggetto, per le responsabilità che ha, deve fare la sua parte”.

Il segretario Cgil sottolinea “l’impegno di tutti i lavoratori che con determinazione e professionalità sono intervenuti e stanno ancora operando, con spirito di servizio e a volte purtroppo anche senza risorse, forze e mezzi adeguati, per arginare la violenza delle fiamme che ha trasfigurato la nostra terra”.

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In questa emergenza non ancora finita, “in attesa di capire danni e responsabilità – ha detto Samuele Piddiu - chiediamo a Giunta e Consiglio regionale di unire le forze per destinare risorse da investire in un intervento straordinario”. Secondo la Cgil prima di tutto devono essere messe in sicurezza le persone e i luoghi, ma è evidente che “dovrà aprirsi al più presto una fase di confronto che coinvolga anche le organizzazioni confederali e di categoria dei lavoratori in prima linea, per definire le azioni strategiche di cura, tutela e prevenzione, gli interventi a sostegno delle famiglie e imprese che hanno subito danni, e per ricostruire, per quanto sia possibile vista l’immane devastazione, il prezioso paesaggio boschivo spazzato via dalle fiamme”.

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Il segretario Cgil aggiunge: “Si tratta di uno sforzo che avrà necessità di ingenti risorse, dell’impegno e dell’attenzione di tutti, anche del governo nazionale naturalmente, ma proprio per questo è necessario che si inizi a lavorare da subito in questa direzione, per il rispetto dovuto alla sofferenza delle persone che hanno rischiato la vita in prima persona e ancora, per il rispetto che dobbiamo avere verso la nostra terra, un patrimonio unico che rappresenta un bene collettivo da proteggere e da non trascurare mai più”.