Gabriele Bartolini, 17 anni di Roma. Da tre con la tessera dell'Anpi in tasca. Idee chiare: impegnarsi per i diritti sociali e individuali di chi non li ha, operare in difesa dell’ambiente, rispondere alle pulsioni autoritarie con l’unità antifascista, puntando su quanto accomuna piuttosto che sulle differenze.

"Sono fiero, da giovane iscritto, - scrive Gabriele sul sito padriaindipendente.it - di vedere che l’Anpi si batte al fianco dei giovani che spendono il loro impegno in battaglie sociali, portando avanti insieme e riattualizzando il processo iniziato con la guerra di Liberazione".

Per il ragazzo "oggi l’antifascismo deve essere anzitutto una religione civile da professare quotidianamente, rinnegando questi istinti. Una religione civile che affonda le radici del suo credo laico e in quel sistema valoriale consegnatoci dalla guerra di Liberazione e scritto a chiare lettere nella nostra Costituzione repubblicana. Ed è poi militanza politica attiva, votata tanto a difendere il conquistato quanto a proseguire il processo di conquiste sociali iniziato con la guerra partigiana".