Nella giornata del 20 aprile, l'amministrazione ha inviato i dati ufficiali della vaccinazione del personale scolastico, che la Flc Cgil aveva ripetutamente richiesto, congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali. Emerge che il 76,8% del personale della scuola ha ricevuto la prima dose (1.111.124 persone) partecipando in modo significativo al complessivo piano vaccinale e fornendo quindi un importante contributo di prevenzione contro la pandemia. È quanto si legge in una nota.

Fin dal mese di dicembre la Flc "aveva chiesto la possibilità di accedere alla vaccinazione per tutto il personale della scuola, statale e non, della formazione professionale, residente e non nel luogo di servizio. Riteniamo importante - dunque - aver raggiunto questo risultato su tutto il territorio nazionale, nonostante le iniziali derive regionali dei diversi sistemi sanitari".

Tra le richieste avanzate dalla sigla durante l’incontro del 19 aprile 2021, il completamento del piano vaccinale rappresenta una delle condizioni necessarie per contribuire a tenere aperto e/o riaprire le scuole in sicurezza: aver interrotto la vaccinazione di questa categoria nel momento in cui si lavora alla riapertura, risulta essere un messaggio divergente rispetto alle scelte dichiarate. 

"Ravvisiamo però in questi dati alcuni problemi", prosegue il sindacato: "L'estrema differenza fra le Regioni. Ci sono regioni che hanno vaccinato oltre la media nazionale, addirittura il 100% degli addetti, altre che arrivano al 50% o poco più. Si acutizzano così le disuguaglianze, l'interruzione del piano vaccinale congela queste differenze acutizzandole. Riteniamo che il Governo debba intervenire per la rimozione delle cause di tali differenze e, quindi, garantire omogeneità della vaccinazione su tutto il territorio". Altro problema, prosegua, "la somministrazione molto bassa della seconda dose. Solo il 2% ha effettuato la seconda dose, occorre accelerare anche in previsione degli esami di Stato".

La Flc, che si è attivata presso il MI per ottenere anche dati disaggregati per ordini di scuola e profili professionali, oltre che per i settori pubblici e privati, "ribadisce la necessità di riprendere con urgenza il piano vaccinale del personale scolastico, soprattutto per dare coerenza alla volontà del governo di riprendere le lezioni in presenza al 100% in tutti i gradi di scuola. Una decisione che richiede comunque la soluzione di problemi oggettivi quali spazi necessari al distanziamento e piano trasporti. Problemi oggettivi non risolti fino ad oggi in molti territori e non risolvibili entro il 26 aprile".