In Calabria la situazione sanitaria è da allarme rosso. Ultima nel piano vaccini, la Calabria non ha ancora una struttura commissariale adeguata alla fase, mancano i subcommissari, il nuovo Commissario agisce in completa solitudine. Manca un raccordo tra il dipartimento regionale della salute, il soggetto attuatore dell’emergenza covid e la Regione. A ciò si aggiunge che la Calabria non ha una giunta e un consiglio regionale in grado di svolgere l’ordinaria amministrazione e il rinvio del voto in autunno peggiorerà la situazione. 
Per queste ragioni, unitariamente come Cgil Cisl Uil Calabria, abbiamo chiesto al Ministero della salute di intervenire per rimuovere ogni elemento ostativo che impedisce il piano vaccinale e per procedere al completamento della struttura commissariale, come disposto dal decreto Calabria. Altresì è opportuno, qualora la situazione di incertezza nel piano vaccinale dovesse permanere, valutare l’utilizzo della protezione civile nazionale e delle strutture logistiche e di medicina militare, per come già avvenuto per i posti letto e le terapie intensive. 
Temiamo che questa situazione di conflitto di competenze e di interruzione nella catena di comando dell’emergenza possa produrre effetti devastanti in termini di aumento dei contagi, con il rischio che la Calabria possa tornare in zona arancione.

Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria