Ennesima, inaccettabile morte sul lavoro, giovedì scorso in Campania, nell'area industriale di Aversa Nord. Duro il commento del segretario generale della Cgil di Caserta, Matteo Coppola, e della segretaria generale della Fillea provinciale, Irene Velotti. "La vittima, Biagio Mornile, era un marito, un padre, un lavoratore, un nostro iscritto che non potrà tornare dalla moglie e dai suoi tre figli perché il 18 febbraio è rimasto ucciso mentre svolgeva il suo lavoro. Si trovava su una piattaforma a più di dieci metri di altezza a svolgere una mansione che il suo livello di inquadramento non prevedeva. Chi l’ha mandato lì?”

“Quanto accaduto giovedì a Carinaro - scrivono i due sindacalisti - è l’ennesima impietosa dimostrazione di quanto ci sia bisogno nella nostra provincia di una maggiore, reale, attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro anche e soprattutto nel settore dell’edilizia, tra i più colpiti da quella che è ormai una vera e propria strage che continua da anni.”

“È imperativo - continuano Velotti e Coppola - che le istituzioni e le aziende diano immediata attuazione ai protocolli sulla sicurezza. La nostra provincia continua ad avere tra i più alti tassi di incidenti mortali, anche in un periodo già segnato da una pandemia che ha tra le sue vittime decine di persone ammalatisi sul luogo di lavoro. Tutto ciò non è accettabile. È giunto il momento di una assunzione di responsabilità di tutte le istituzione e le associazioni datoriali per la verifica delle condizioni di sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, lo si deve a Biagio e a tutti i morti sul lavoro”. 

“La Cgil si stringe intorno alla famiglia Mornile e alla moglie e ai figli fornirà tutta l’assistenza necessaria. Ci auguriamo - concludono i dirigenti sindacali - che per il nuovo governo la sicurezza e la qualità del lavoro, in edilizia e in tutti i settori, saranno centrali.  Solo questa potrà essere la chiave di uno sviluppo basato sui diritti e la tutela dei lavoratori”