Nell’ora più buia per il nostro Paese, l’Inca non si ferma. Pensavamo che oggi avremmo potuto celebrare il 75esimo di Inca, insieme a tanti nostri amici e amiche; insieme alle Istituzioni, che avevano accettato il nostro invito, per trasformare questo evento in un momento di riflessione comune su quanto è accaduto durante il lockdown e sulle criticità emerse durante quei duri mesi. Ma l’emergenza sanitaria ce lo ha impedito. Nel rispetto delle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm, abbiamo deciso di rinviare ogni iniziativa pubblica, sperando che l’attuale recrudescenza della pandemia abbia breve durata.

Questo non significa che l’Inca si ferma: così come abbiamo fatto nel recente passato, intendiamo rafforzare la nostra presenza su tutto il territorio nazionale utilizzando ogni strumento tecnologico che ci permetta anche in questa seconda fase di stare vicino a chi ha bisogno del nostro aiuto svolgendo la nostra azione di tutela individuale.

Non faremo convegni, ma ci attiveremo affinché ogni diritto previdenziale e socio assistenziale sia garantito. Affinché nessuno resti indietro. Così come è stato nei 75 anni di storia del nostro Patronato, ai cittadini e alle cittadine tutti continueremo ad assicurare il nostro aiuto, con l’auspicio di uscire presto da questa emergenza e di riprendere il cammino verso l’emancipazione del nostro Paese.

Michele Pagliaro, presidente dell'Inca Cgil