“La composizione del Cda di Stellantis, ufficializzata oggi, 29 settembre, da Fca e Psa, segna un passaggio storico: la maggioranza del board è composta dall'amministratore delegato e da membri di origine Psa. La presenza dei lavoratori in Cda annunciata non ha avuto alcun confronto sindacale e si è ridotta alla nomina per Fca di una responsabile delle risorse umane, quindi nulla che alluda alla partecipazione dei lavoratori". Lo dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom, responsabile automotive.

Per il sindacato, "la debolezza del 'sistema italiano' ha costruito le premesse per quello che poi è accaduto per scelta aziendale e assenza di un peso sindacale unitario nella proposta. Si è persa l’occasione di affrontare il tema della democrazia, tale innovazione è necessaria, perché le lavoratrici e i lavoratori del gruppo attraverso i propri rappresentanti possano intervenire sui piani industriali, occupazionali e condizioni di lavoro".

"In Italia mancano ancora norme specifiche per la partecipazione democratica dei lavoratori alla gestione delle aziende e una proposta depositata in Parlamento esiste ed è la Carta dei diritti universali del lavoro presentata dalla Cgil, che affronta anche questo specifico tema. Il Governo non può continuare a giocare il ruolo di “osservatore” se vuole realmente tutelare l’industria italiana del settore automotive. È necessario che il nuovo board convochi le organizzazioni sindacali per una discussione approfondita sul futuro per il piano industriale e le garanzie occupazionali”, concludono i due dirigenti sindacali.