Le proteste delle studentesse del liceo Socrate di Roma sono sacrosante. Così la Cgil di Roma e Lazio prende posizione sulla vicenda che ha coinvolto le giovani, dopo il consiglio della vicepresidente di non vestire "in modo provocante". 

"Tra lockdown, vacanze estive, incertezza sulla ripartenza e novità cui dovranno adeguarsi - scrive il sindacato -, le ragazze probabilmente non immaginavano che l’outfit delle studentesse avrebbe potuto catalizzare l’attenzione degli insegnanti (maschi probabilmente) tanto da far pensare alla vicepreside di consigliare ad alcune di loro di non vestire in maniera provocante (indossando la gonna?) per non far cadere l’occhio a qualche professore".

Le studentesse si sono sentite limitate nella libertà di esprimere se stesse e hanno rifiutato "questo sessismo benevolo purtroppo ancora molto radicato in tutti gli ambienti della nostra società (scuola, famiglia, mondo del lavoro)". Ispirate dalle colleghe francesi, hanno deciso di presentarsi a scuola, qualche giorno dopo, indossando la gonna.

"Esprimiamo apprezzamento per la loro consapevolezza - afferma la Cgil -. Giovani donne che hanno saputo leggere tra le righe di un presunto “consiglio” paternalistico della dirigente e invertire il punto di vista mettendo in atto una rimostranza che ha acceso un faro su una visione deviante, ancora troppo diffusa delle relazioni tra uomini e donne, ancora troppo intrisa di stereotipi che proprio la scuola dovrebbe combattere per prima". La scuola oggi sta vivendo un vero e proprio dramma: "Mancano gli insegnanti di sostegno, mancano ancora molti banchi e il 26 settembre saremo di nuovo in piazza perché la scuola è il centro, anche della lotta agli stereotipi di genere".