“È il primo caso, può diventare davvero un nuovo modello. Lo Stato fa politica industriale e investe sul valore del made in Italy. Finalmente, dopo un mese e mezzo di lotte, ad agosto si tornerà a produrre”. Sonia Paoloni, segretaria della Filctem Cgil nazionale, commenta così a Collettiva l’accordo per la Corneliani, storica azienda tessile del Mantovano. Una fumata bianca che segna la prima vittoria del sindacato in questa lunga vertenza caratterizzata da un presidio permanente di oltre 40 giorni. Adesso, grazie all’intesa, l’azienda potrà impegnare la liquidità di cassa e riavviare la produzione già dalle prossime settimane. 

Non è una forzatura parlare di nazionalizzazione per questa prima volta dell’articolo 43 del decreto Rilancio. In effetti si prevede, nello specifico, che lo Stato investa tramite il Mise per marchi storici di interesse nazionale nei casi di aziende con almeno 250 dipendenti in crisi finanziaria, non produttiva. “Corneliani rientra perfettamente in questa fattispecie – precisa Paoloni – perché sta sul mercato della moda e il suo problema è che non ha ordinativi in questo momento”. Grazie a questo accordo, i fondi del Mise saranno disponibili a partire da settembre. Nel frattempo l’azienda dovrà garantire la liquidità presentando un piano per sbloccare i fondi entro pochi giorni. Quindi ad agosto si ricomincia a lavorare. 

“Abbiamo sottoscritto questo importante accordo presso la Prefettura di Mantova – spiegano in una nota i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil – insieme ai sottosegretari al ministero per lo Sviluppo economico, al Prefetto di Mantova, al presidente della provincia, al sindaco, all’assessore regionale, al Commissario giudiziale, all’Amministratore delegato della Società e alla famiglia Corneliani. Si tratta di una intesa che risolve questa difficile vertenza, positiva per tutta l’azienda e che rappresenta un’assoluta novità su tutto il territorio nazionale”. 

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Il ministero per lo Sviluppo economico ha assicurato l’immissione, in equity, di un importo pari a 10 milioni di euro provenienti dal fondo di gestione per le crisi d’azienda e la tutela dei marchi storici. A fronte di questa fondamentale garanzia, la società, definendo in tempi brevi una pianificazione dei flussi di produzione, potrà procedere con la richiesta al tribunale dell’autorizzazione a impegnare la liquidità di cassa e consentire il riavvio della produzione. L’iter di approvazione da parte del tribunale alla ripresa dell'attività lavorativa, avrà la durata prevista di circa una settimana. opo questo opportuno passaggio, potrà ripartire la produzione aziendale.

“Fino a tale momento – sottolineano i sindacati - confermiamo la volontà di proseguire con le iniziative di mobilitazione in atto oramai da 40 giorni”. I segretari nazionali di Filctem, Femca, Uiltec, Paoloni, Salvatoni, Piras si dichiarano soddisfatti per il raggiungimento di questo importante accordo: “Permane però la richiesta nei confronti della proprietà di versare nuovo capitale di rischio – spiegano - per garantire sostegno e concretezza di lungo termine al nuovo piano statale”.

(mm)