A Catania, Cgil, Cisl e Uil hanno protestato per due giorni, ieri e oggi, davanti all’assessorato comunale ai Servizi Sociali. La mobilitazione è legata alla vertenza dell’Istituto educativo assistenziale Mary Poppins. “In attesa del giudizio definitivo del TAR previsto per Ottobre che si pronuncerà sul taglio di fondi che il Comune di Catania ha operato (provocando un calo del  38 per cento del numero di bambini assistiti) nonché sulla chiusura del centro diurno, i lavoratori sono tornati a protestare a causa di nuove emergenze”, si legge nel comunicato sindacale. La protesta è legata soprattutto al ritardo nel pagamento delle mensilità di aprile, maggio e giugno e “per il fondato timore che il servizio estivo possa essere sospeso retroattivamente”.

“Alla manifestazione – si legge nella nota – hanno partecipato anche i lavoratori che già da ottobre scorso vivono una condizione di grande incertezza e di precarietà a causa dei tagli comunali, nonché molte madri e padri che si sono visti sottrarre repentinamente un servizio fondamentale per i figli, soprattutto dopo il delicato periodo restrittivo del lockdown”. 

Ieri, a margine del presidio, una delegazione sindacale insieme Confcommercio e ad Anna Pennisi, presidente  della Mary Poppins, ha incontrato i rappresentanti dei Servizi Sociali comunali, ai quali sono state esposte le rivendicazioni e il timore che possa esplodere nella comunità in cui si trova la struttura, cioè il quartiere Librino, una vera e propria "bomba sociale".

Solo stamattina e dopo aver ripreso la protesta, il gruppo ha potuto incontrare  l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Giuseppe Lombardo, il quale si è impegnato alla liquidazione in tempi celeri delle mensilità pregresse, specificando inoltre che a seguito della presentazione di una nuova documentazione, il servizio non verrà chiuso e proseguirà invece fino a metà agosto, così come stabilito con tutte le altre strutture catanesi. “I sindacati si ritengono parzialmente soddisfatti del risultato”, hanno scritto nel comunicato.