“C’è forte apprensione per il futuro degli addetti di Autostrade per l’Italia (Aspi). In ballo c’è l'occupazione per oltre 5 mila dipendenti diretti e 3 mila impegnati in manutenzione, progettazione, servizi amministrativi, informatici e pulizie delle aree di servizio, oltre agli stagionali”. Così la Filt sulla possibile revoca della concessione ad Aspi. La federazione dei lavoratori dei trasporti della Cgil sottolinea come “sulle decisioni da prendere serva rimanere nel merito delle questioni senza basarsi su una logica politica e populista”.

La sigla sindacale ribadisce che “È necessario trovare una soluzione senza ulteriori traumi, in quanto un contenzioso tra Stato ed Aspi, non solo non sarebbe utile ma potrebbe trasformarsi in un boomerang contro il Paese, con conseguenze sui cittadini che si trovano in una situazione già compromessa dall’emergenza sanitaria. Sarebbe più opportuno nell’interesse del Paese ripartire con investimenti su infrastrutture come la Gronda di Genova e il nodo di Bologna”.

“In generale – prosegue la Filt Cgil – sulle tariffe siamo favorevoli a un sistema che sia strettamente correlato a piani di manutenzione programmati, agli investimenti e al livello di servizio per i cittadini utenti, a partire dal presidio dei caselli e della rete". Per il sindacato "È necessario che, alla luce degli eventi accaduti, i sistemi concessionari vengono uniformati con regole chiare, così come va ripensato il sistema di controlli e verifiche da parte dello Stato”.