Oggi a Palermo i rider di Socialfood si riuniscono in assemblea e scioperano. Niente consegne dalle 19 alle 21. L'iniziativa è stata promossa dal Nidil Cgil, al quale aderiscono molti degli oltre 150 rider della società, e nasce per protestare contro la sospensione di due lavoratori iscritti al sindacato, Fabio e Federica. Da mesi gli addetti di Socialfood, insieme al sindacato, hanno inoltrato una serie di richieste in tema di diritti e sicurezza senza ricevere alcuna risposta. Saranno questi i temi della discussione di oggi che si tiene davanti alla sede del gruppo.

"Lo sciopero l'abbiamo proclamato in risposta all'atteggiamento dell'azienda. La sospensione dai turni dei due rider, di cui uno nostro responsabile sindacale, è stata l'ultima goccia. Le problematiche aperte sono tante - dice il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso - i due lavoratori, all'improvviso, da lunedì scorso, non sono stati più inseriti nel calendario dei turni. E si tratta di due rider che lavorano da parecchi anni con Socialfood, e, per l'affidabilità e la disponibilità accordata, totalizzano il maggior numero di turni tra mattina, pomeriggio e sera. Fabio e Federica sono stati sanzionati perché ritenuti 'colpevoli' di avere effettuato le consegne a domicilio contactless, senza il contatto con il cliente, seguendo il protocollo di sicurezza anti-Covid inizialmente condiviso con l'azienda e poi sconfessato, motivo che è stato alla base di un nostro precedente sciopero".

Il sindacato dei precari della Cgil invita anche i rider delle altre aziende presenti sul territorio a solidarizzare. “È importante che anche i colleghi di altre realtà come Glovo, Deliveroo e Zangaloro partecipino all'assemblea. A Socialfood chiediamo l'immediata riattivazione dei turni ai due lavoratori. Hanno subito una grave ingiustizia - aggiunge Andrea Gattuso -. Riteniamo inaccettabile questo atteggiamento da parte di un'azienda che, rispetto alle multinazionali concorrenti, è una società locale palermitana, ma mostra di comportarsi come fosse distante dalla nostra realtà. Come sindacato continuiamo a chiedere all'azienda di incontrarci, per attivare un percorso di tutele e di rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. Già da prima dell'emergenza Covid abbiamo riscontrato difficoltà a instaurare un dialogo. Hanno risposto una sola volta, per bloccare una nostra azione legale sulla corresponsione della busta paga a un lavoratore". La consegna delle buste paga relative a tutti i mesi di lavoro è un'altra delle richieste al centro della mobilitazione dei rider. "Il prospetto dei compensi che l'azienda rilascia non è una vera busta paga. Senza l'attestato di tutti gli elementi che quantificano la retribuzione, i lavoratori che ne hanno diritto non riescono ad avere accesso al bonus Rienzi né alle detrazioni da lavoro dipendente - prosegue Gattuso -. L'altra nostra rivendicazione riguarda la consegna dei dispositivi di sicurezza individuale: la legge 128 del 2019 prevede che l'azienda di food delivery fornisca il casco e gli altri strumenti di protezione ai driver. Cosa che non avviene". Nidil Cgil Palermo chiede inoltre di avviare le procedure per l'individuazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e di poter formalizzare la libera adesione al sindacato attraverso la delega all'iscrizione.