È buio fitto per la Tessitura del Salento. I sindacati di settore, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, pretendono subito certezze per i 117 lavoratori coinvolti. I segretari generali Franco Giancane, Sergio Calò e Fabiana Signore chiedono al Gruppo Canepa un orizzonte delineato, da guardare con fiducia. Ieri in una video conferenza tra la task force regionale per il Lavoro, i vertici aziendali, le organizzazioni di rappresentanza Confindustria Lecce, sono emerse tutte le problematiche di questo 2020: l’azienda non ha ancora un piano industriale definitivo e ha rimandato tutti a settembre per prendere decisioni che saranno comunque condizionate dalla forte crisi degli ordini.

A preoccupare è un crollo degli ordini del 90 per cento in due anni. Nei primi sei mesi del 2018 Tessitura del Salento aveva oltre un milione di euro di commesse in lavorazione. L’anno dopo gli ordini sfioravano la stessa cifra. Quest’anno, anche a causa della pandemia, le commesse si fermano ad appena 96mila euro. In queste condizioni l’azienda garantisce la tenuta dei livelli occupazionali fino al 31 dicembre, ma solo avvalendosi degli ammortizzatori sociali: il contratto di solidarietà e la cassa integrazione per Covid-19, che verrà richiesta nuovamente per quattro settimane il 6 luglio. Stando così le cose, i lavoratori avrebbero un sostegno al reddito fino al prossimo aprile, poi nulla più.

I sindacati hanno preso atto della situazione, ma hanno la consapevolezza che l’azienda non ha concesso nulla ai lavoratori. Anche perché le speranze dei lavoratori al momento poggiano sugli ammortizzatori sociali attivati per la pandemia, sul probabile blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno e sulla scadenza dell’accordo di programma con la Regione, che vincola l’azienda a mantenere 117 lavoratori, pena la decadenza del cofinanziamento del Kitotex. E intanto ieri hanno chiesto, in via preliminare, il pagamento della 13esima del 2019, non ancora saldata: il gruppo si impegna a erogarla in una sola soluzione a luglio.

“Il racconto che ci ha fatto l’azienda appare come un’agonia annunciata”, hanno dichiarato i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. “Avevamo percepito i segnali della crisi già prima del Covid-19, nonostante la copertura del debito e gli investimenti di Canepa, anche se i 20 telai annunciati nel 2019 non sono mai arrivati in fabbrica. Prendiamo atto delle dichiarazioni dell’azienda in merito alla eventuale vendita o ricerca di partner, anche locali. Ora però i lavoratori del sito di Melpignano hanno bisogno di certezze: serve un piano industriale serio, anche per capire se esiste la volontà di mantenere il sito oppure c’è solo voglia di procrastinare l’agonia fino alla scadenza dell’accordo di programma con la Regione”.