Nel culmine dell’emergenza i lavoratori sono per tutti, a partire dalle associazioni datoriali, eroi, essenziali, encomiabili. Ma quando c’è da discutere del rinnovo del contratto diventano semplice merce di scambio. Succede oggi con la sanità privata, un settore nel quale il contratto è fermo da 14 anni, pensate. L’ultima volta che ne hanno firmato uno nuovo l’Italia vinceva la Coppa del Mondo a Berlino. Immagini che oggi sono d’epoca, vecchie e ingiallite come i contratti di questo personale che offre prestazioni di serie A ma riceve un trattamento di serie B. Due giorni fa Barbara Cittadinie Padre Virginio Bebber, presidenti nazionali di Aiop e Aris, le due associazioni datoriali più importanti, dopo aver ribadito in uno stucchevole sfoggio di retorica quanto fosse prioritario rinnovare questo contratto - con parole talmente convincenti che viene da chiedersi perché da quasi tre lustri questo non sia successo - sono arrivati al punto vero della loro dichiarazione, sottolineando come la situazione emergenziale, se da un lato conferma la necessità di riprendere in tempi rapidi il confronto fra tutte le parti, dall’altro mette in evidenza tutti gli oneri che ne deriveranno, anche per le parti datoriali, tanto provate, sul piano organizzativo, finanziario ed economico.

“Sappiamo benissimo – dice Bebber – che il rinnovo del contratto è e deve essere un’esigenza prioritaria. Avremmo certamente portato avanti e concluso le trattative se non ci fosse capitato addosso lo tsunami che ha sconvolto il Paese e il mondo intero. Confidiamo che Governo e Regioni comprendano la necessità del loro sostegno, soprattutto alla luce delle devastazioni economiche portate dalla Covid-19”. Avremmo, senonché, il tormentone della Fase 2.Lo abbiamo visto sul fronte del contratto degli alimentaristi, dove Federalimentare aveva tentato di far saltare la trattativa. Lo vediamo adesso su quello della sanità privata. Finita l’emergenza e le foto opportunity il dio profitto torna sull’altare e il lavoro, per tanti imprenditori, torna merce da cercare a tutti i costi di acquistare in saldo. Atteggiamenti surreali e vergognosi, orientati solo a stringere accordi più vantaggiosi, hanno commentato la Fp Cgil e gli altri sindacati del settore pubblico. Tanto più vergognosi in un mondo come quello della sanità privata, in cui migliaia di lavoratori si sono gettati coraggiosamente in prima linea, si sono ammalati o sono morti nello svolgimento del loro compito. Non chiamateli eroi, sono solo persone oneste in tutta questa disonestà intellettuale. Non firmate dichiarazioni di encomio, firmate loro i nuovi contratti.