Vanno bene le misure messe in campo contro l'emergenza contagio, ma non saranno tollerati “colpi di mano sulle regole degli appalti o sulle tutele dei lavoratori”. È questa in sostanza la richiesta avanzata al governo dal segretario generale degli edili della Cgil Alessandro Genovesi.

Per la Fillea, infatti, va “bene un’accelerazione di scelte, anche innovative, per rispondere agli effetti economici che l’attuale situazione connessa al coronavirus sta producendo, bene quindi ogni strategia di sistema per creare lavoro e sviluppo, facendosi carico delle difficoltà momentanee di alcuni territori e aziende, anche mettendo gli investimenti in conto capitale fuori dai vincoli europei, a partire da quelli green”, ma il controllo del sindacato sarà sempre costante.

Genovesi spiega: “Sbaglia chi ipotizza che, per accelerare gli investimenti pubblici e l’apertura dei cantieri, occorra ricorrere a commissari straordinari a pioggia su decine e decine di opere pubbliche, anche di medie dimensioni, in deroga al Codice degli appalti”. Non solo “non è vero”, non solo “rappresenterebbe di fatto introdurre una legislazione speciale”, ma per la Fillea significherebbe anche “manomettere tutele e trasparenza negli appalti pubblici”. “Chiunque, governo ed aziende in primis, volesse strumentalizzare le difficoltà economiche, diverse delle quali presenti già da tempo, per liberalizzare il subappalto, per indebolire ulteriormente le procedure anti mafia, per tornare al ricorso esclusivo al massimo ribasso, per ridurre le diverse forme di responsabilità in solido, troverà la nostra ferma opposizione. Insomma niente colpi di mano, inaccettabili per noi e per i lavoratori delle costruzioni”.

Secondo il segretario generale della Fillea, invece occorre “attuare la congruità come previsto dall’art. 105 del Codice appalti, introdurre la patente a punti e l’omicidio sul lavoro, rafforzare i sistemi di sicurezza per fermare la strage quotidiana che si consuma nei nostri cantieri, qualificare di più le stazioni appaltanti e le imprese nelle catene degli appalti, applicare correttamente i contratti collettivi nazionali contro le tante forme di dumping, subordinare gli stessi incentivi fiscali nel settore alla dimostrazione di regolarità e congruità del lavoro: è di questo che abbiamo bisogno” prosegue Genovesi “sono questi gli elementi che debbono segnare il Piano straordinario del Governo e e che possono rilanciare l’economia senza però trasformare i luoghi di lavoro in un nuovo Far West.”

Queste sono le proposte che il sindacato ha “portato nei nostri incontri con governo e ministri, anche di queste ultime ore e che porteremo a tutti i tavoli di confronto. Siamo pronti come sempre a fare la nostra parte”. “senza però rinunciare - conclude Genovesi - a svolgere la nostra funzione a tutela dei lavoratori, dei disoccupati. Ed anche delle imprese più serie e corrette”.