Cgil e Uil di Ascoli Piceno esprimono il proprio “sdegno” rispetto alla cena-evento svolta ad Acquasanta Terme, con un menu invito celebrativo con citazioni e simboli fascisti, compresa l'immagine di Mussolini, per ricordare la marcia su Roma e l’ingresso dei militanti del Partito nazionale fascista nella capitale il 28 ottobre 1922. Secondo quanto ricostruisce Repubblica, alla cena avrebbero partecipato “una settantina di militanti, tra cui il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, il deputato Francesco Acquaroli e il coordinatore provinciale del partito (Fdl), Luigi Capriotti”.

“La marcia su Roma non ebbe meriti, ma fu una delle pagine più nere e drammatiche della storia del nostro Paese – sottolineano i sindacati –, che aprì la strada all’ascesa di Mussolini, alla nascita del fascismo e poi all’occupazione nazista del nostro Paese. Allora gli italiani seppero opporsi al fascismo, alla sua violenza, alla negazione dei diritti, alle guerre, prima clandestinamente, poi con la lotta partigiana contribuendo alla Liberazione”.

Il fascismo, stigmatizzano Cgil e Uil, “ad Acquasanta Terme non può essere celebrato; ha lasciato sangue e dolore, luogo in cui è stata compiuta una delle più efferate stragi nazifasciste delle Marche, testimoniata ancora oggi dal cimitero di Pozza-Umito che ricorda l’eccidio dei partigiani. Oggi, ancora con più forza, dobbiamo esigere serietà, pieno rispetto dei princìpi, dei valori e dei comportamenti indicati dalla nostra Carta costituzionale, nata dalla Resistenza e dalla sconfitta del fascismo e del nazismo. Riteniamo pertanto che la partecipazione a questo evento da parte di chi, con incarichi istituzionali a tutti i livelli, rappresenta i cittadini, sia oltremodo oltraggiosa della nostra Costituzione”.

I sindacati di Ascoli Piceno chiedono “in primo luogo a tutti i sindaci di prendere le distanze e una posizione netta affinché nel nostro territorio, medaglia d'oro per la Resistenza, tali recrudescenze fasciste non trovino spazio a tutela dei princìpi costituzionali di libertà, democrazia, giustizia”. E chiedono al prefetto di Ascoli Piceno “di vigilare e verificare la legittimità di tali iniziative”.

“Chiediamo a tutte le altre associazioni democratiche e a tutti i cittadini – conclude la nota – di condannare con forza tali fatti e di continuare a impegnarsi affinché, attraverso il rispetto delle norme costituzionali, siano riaffermati quotidianamente i valori democratici e il ripudio del fascismo che sono a fondamento della Repubblica”.