“La plastic tax non incentiva gli investimenti per la riconversione industriale o la spinta al riciclo/riuso e all’economia circolare, ma ha la sola finalità di reperire risorse per fare cassa, mettendo in seria difficoltà imprese e lavoratori di questo settore manifatturiero molto importante per il nostro paese”. Lo dichiarano le segreterie generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, che si dicono contrarie alla scelta del governo di introdurre questa nuova tassa nella manovra finanziaria prevista per il prossimo anno (Dpef 2020).

Per i sindacati “la misura, per come è costruita, non ha alcuna finalità ambientale o di riconversione industriale perché penalizza solo i prodotti e rappresenta unicamente un’imposizione diretta che farà aumentare i costi a carico di consumatori e imprese. I lavoratori – accusano Filctem, Femca, Uiltec – saranno i primi a subirne le conseguenze”. “Dal punto di vista tecnologico – spiegano – il settore continua a investire, guadagnandosi la posizione di seconda industria in Europa, con rilevanti implicazioni occupazionali interessando circa 2.000 aziende, con oltre 50.000 dipendenti. La plastic tax, anziché aiutare la crescita e le riconversioni, contribuirebbe a determinare il soffocamento del settore della produzione e un’ingente perdita di posti di lavoro, che con questi presupposti sembra essere inevitabile”.

“La tassa, inoltre, determinerebbe un aumento pari al 10 per cento del prezzo di prodotti di larghissimo consumo, contribuendo a indebolire ulteriormente la domanda interna e non a sostenerla, con evidenti ripercussioni negative per tutti i settori indicati. Invece che tassare questo comparto – aggiungono le tre categorie – bisogna aiutarlo ulteriormente attraverso azioni mirate che aumentino lo scambio rapido di prodotto, favorendo la messa in commercio di soli imballaggi totalmente riciclabili, per imprimere una svolta davvero green verso un'economia circolare, stimolando lo sviluppo e l'ammodernamento del tessuto industriale fatto in larga parte da piccole e medie aziende”, spiegano.

“Il governo – concludono i sindacati – non ha ancora risposto alla nostra richiesta di un incontro urgente: è bene che ci ascolti, per consentirci di spiegare i danni provocati dal provvedimento e per chiedere il ritiro di questa misura o un ripensamento complessivo delle finalità che si vorrebbero raggiungere con l’introduzione della plastic tax, che tutto fa tranne che diminuire i rifiuti, indirizzare i cittadini verso comportamenti virtuosi o incentivare le imprese agli investimenti e alla riconversione”.