Prenderà il via mercoledì 23 ottobre, alle ore 9, il nuovo progetto educativo Antimafia e Antiviolenza promosso dal Centro Studi Pio La Torre di Palermo, giunto al quattordicesimo anno e rivolto agli studenti delle ultime tre classi delle scuole secondarie italiane di secondo grado. La prima videoconferenza si terrà al cinema “Rouge et Noir” di Piazza Verdi a Palermo sul tema “L'evoluzione delle mafie nel secondo dopoguerra". A discuterne Antonio Balsamo, magistrato rappresentante per l'Italia presso l'Onu; Giovanni Grasso, consigliere del presidente della Repubblica; Vincenzo Militello, giurista dell'Università di Palermo. Modera Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre. In apertura i saluti di Paolo Sciascia, dirigente del ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, e di un rappresentante del Dap, Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. L'incontro sarà trasmesso in videoconferenza per le scuole che hanno aderito al progetto e inoltre sarà trasmesso in diretta streaming sul sito del Centro Studi Pio La Torre (www.piolatorre.it) e sul portale legalità dell’Ansa (www.ansa.it/legalita).

“Il progetto educativo del nostro centro – sottolinea il presidente Vito Lo Monaco – si pone l’ambizioso obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni la memoria del passato, con un’analisi del presente senza mitizzare la prima e semplificare la seconda. È nostro obbligo morale consegnare alle nuove generazioni la complessità di un impegno civile, democratico e progressista per il cambiamento culturale, politico, sociale, economico della Sicilia e del paese, ancorati a una visione dell’Europa democratica capace di misurarsi con i cambiamenti epocali dell’innovazione tecnologica e la globalizzazione”.

Il progetto, che anche quest'anno coinvolgerà detenuti-studenti delle Case circondariali italiane, estende la sua esplorazione sul tema della violenza soprattutto di genere nel quadro della violazione dei diritti umani e della cittadinanza anche nello specifico dei nuovi fenomeni come la tratta dei migranti. Affronta anche il ruolo delle religioni, soprattutto cattolica, cristiana, musulmana nel contrasto alle mafie per evidenziare la complessità culturale del vasto movimento antimafia crescente in questi ultimi decenni. Il progetto prevede, inoltre, il coinvolgimento diretto degli studenti.

“Sarà poi approfondita – conclude Lo Monaco – l’analisi sulle nuove mafie più invisibili, più estese sia sul territorio nazionale sia a livello transnazionale grazie alle più sofisticate reti di relazioni con la cosiddetta area grigia delle professioni, dell’economia e delle istituzioni. Quindi non solo la memoria di uomini valorosi, vittime innocenti di mafia, ma approfondimento conoscitivo delle nuove realtà criminali, utilizzando gli anniversari come quelli del 20° della Carta Onu Palermo 2000 e del 40° dell’omicidio di Piersanti Mattarella che assieme a quello di Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Terranova, Costa, Chinnici caratterizzarono la natura politico-mafiosa della loro repressione, avvenute cioè per mano mafiosa, ma suggerita e ispirata da ambienti politici, ma ancora non svelati sul piano giudiziario”.