“La Toscana è in una situazione di stagnazione”. Così il segretario generale della Cgil, Dalida Angelini, oggi (mercoledì 16 ottobre) ai microfoni di RadioArticolo1. “Se guardiamo anche il focus che è stato presentato – ha detto –, ci rendiamo conto che dobbiamo rilanciare con forza una capacità competitiva per tutto il nostro territorio”.

Qualche mese fa, prosegue la sindacalista, “abbiamo sottoscritto con Cisl e Uil un patto per lo sviluppo della Toscana, che presenteremo ufficialmente il 28. Abbiamo un problema molto pesante: sull'export il segno è positivo perché cresciamo in modo sostenuto, ma anche qui c'è preoccupazione legata soprattutto alla questione dei dazi”. Sulla capacità competitiva della regione, invece, “c'è un tema molto delicato: noi crediamo che l'assenza di infrastrutture determini una posizione pesante, in particolare sul piano degli investimenti”.

Il quadro parla di una regione a due velocità, secondo Angelini. “Firenze viaggia in modo molto spedito, ma non è la stessa cosa per le due altre province che compongono l'area metropolitana, ovvero Prato e Pistoia. La costa fa fatica. Per questo c'è bisogno di un rilancio importante del settore manifatturiero, che passi appunto attraverso il sistema infrastrutturale”. In alcuni territori, come Grosseto o Massa, “è infatti difficile che ci siano investimenti di imprese senza infrastrutture adeguate: bisogna fare la Tirrenica – a suo avviso –, è un problema che riguarda le aziende ma anche tutti gli altri, basti pensare al turismo”.

Sul versante dell'edilizia, qualche indizio di ripresa c'è stato, ma “senza troppo ottimismo”. “Occorre essere molto cauti – aggiunge Angelini – perché c'è un mercato immobiliare ancora fermo e la situazione resta complicata. Alcune infrastrutture si stanno facendo, è quindi arrivato un po' di ossigeno per il settore, ma non siamo assolutamente fuori dalla crisi”.