È arrivato a 13 il numero di cadaveri recuperati dai soccorritori nelle acque di Lampedusa dopo il naufragio avvenuto nella notte. Un numero purtroppo destinato a salire, a bordo del barcone rovesciatosi a causa delle cattive condizioni del mare, secondo i testimoni del naufragio, ci sarebbero state infatti circa cinquanta persone e solo 22 sono state tratte in salvo.

Su questa ennesima tragedia del mare è intervenuta la Cgil, per bocca del segretario confederale Giuseppe Massafra: “Ancora una volta donne e bambini hanno trovato la morte nelle nostre acque, a poche miglia dalle nostre coste - ha detto Massafra - nel tentativo di raggiungere un futuro migliore per sé e per i loro figli. Tutto ciò ci indigna e ci addolora profondamente. Per porre fine a queste tragedie occorre cambiare completamente registro, a partire dal riconoscimento di tutti i diritti umani”. 

“Ci fa rabbia - prosegue il dirigente sindacale - continuare a sentir parlare asetticamente di numeri, statistiche, flussi, dimenticando che dietro a queste cifre ci sono le vite delle persone, e le responsabilità di aver scelto di perseguire politiche restrittive. Quanto accaduto questa notte al largo di Lampedusa - conclude Massafra - è un’altra conseguenza di chi ha deciso di punire e limitare le attività delle ong, le uniche organizzazioni che, spinte dal solo spirito umanitario, si occupano di salvare vite umane”.