Nelle Marche sono 2.705 gli immigrati in accoglienza: due anni fa erano 5.300. Questa la situazione dell’accoglienza nella Regione, al 30 settembre, secondo i dati del ministero dell’Interno. Un capitolo a parte è quello relativo agli irregolari, che sono aumentati dall’entrata in vigore del primo decreto sicurezza, voluto da Salvini: si stima siano oltre 1.200 le persone cui è stata limitata la possibilità di avere la protezione umanitaria.

Immigrati in accoglienza
Tra i 2.705 migranti in accoglienza, 1.733 – cioè oltre il 64% – sono presenti nei centri di accoglienza, i cosiddetti Cas; invece, 972 sono distribuiti nei centri Sprar (ora centri Siproimi), che non possono più accogliere, per effetto del decreto Salvini, i richiedenti asilo, ma solo minori non accompagnati e altri casi speciali, previsti dalla normativa.

Gli irregolari
Osservando i numeri sulle presenze nelle Marche, si potrebbe pensare a una generale diminuzione, ma il vero problema sono, appunto, gli irregolari. “Siamo usciti da una fase di propaganda quotidiana – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche –, però c’è la realtà degli irregolari che va portata all’attenzione: si tratta di persone che, dopo il decreto Salvini, sono uscite forzatamente dai programmi di accoglienza o non hanno più avuto l’opportunità di entrarci. Ciò significa, oltre alla violazione dei diritti umani, anche l’esposizione a maggiori rischi, perché, com'è noto, più aumentano gli irregolari, più ci sono i pericoli che vengano utilizzati dalla criminalità organizzata o che possano diventare manodopera nel lavoro nero”.

Settori a rischio 
I settori più a rischio sono quelli dell’edilizia, dell’agricoltura e, naturalmente, la ricostruzione post-sisma. Rilancia Santarelli: “Va reintrodotta la protezione per motivi umanitari e vanno riaperti con urgenza i canali per la regolarizzazione delle tante persone presenti in Italia; persone che, molto spesso, come nel caso del lavoro di cura per gli anziani, già lavorano, ma non possono regolarizzarsi a causa di leggi assurde”.