"È un’estate davvero strana quella che sta vivendo il nostro istituto, con da una parte una sempre più grave ristrettezza di risorse, una distanza enorme tra i vertici e l’ospedale reale, le difficoltà, sempre più rilevanti, nelle attività concrete, e dall’altra le nomine arrivate a mezzo stampa, con un anno di anticipo, di un consiglio d’amministrazione, connotato in modo ancora più esplicito del solito, nomine tutte al maschile come sempre". Così la Fp Cgil Irccs dell'ospedale Gaslini di Genova.

"Come proseguirà quest’anno di ulteriore convivenza fra il presidente e il direttore generale, con da una parte, enormi problemi gestionali e dall’altra, progetti altisonanti, a prima vista totalmente irrealizzabili? Quali saranno le scelte per un istituto che avrebbe bisogno davvero di un rilancio non meramente murario, attraendo vere eccellenze (magari cominciando con la nomina del nuovo direttore scientifico), mettendo gli operatori in grado di lavorare al meglio e non sempre più spesso, al di là delle proprie possibilità. Chi gestirà veramente il nostro istituto, evitando di lasciarlo in mano a persone che per interi settori strategici tutto hanno a cuore fuorché gli interessi del Gaslini, dei bambini ricoverati e delle compatibilità dovute alle risorse umane e finanziarie in campo", continua il sindacato.

"Con questa nota esprimiamo, ancora una volta, la più grande preoccupazione per una gestione che sembra davvero non preoccuparsi di quello che è lo stato generale e particolare del nostro Irccs. Da anni, non abbiamo un provveditore, un economo, e alcuni responsabili di struttura complessa, sia assistenziali che di ricerca, non sono mai stati sostituiti; non si è visto alcun affiancamento che accompagnasse la sostituzione di professionisti, di prossimo pensionamento, sui quali, nel corso del tempo, sono state accentrate tutta una serie di responsabilità vitali per il proseguimento delle attività ordinarie. Sembra che nel nostro istituto gli sforzi non siano volti a garantire l’erogazione della migliore assistenza e della migliore ricerca, ma concentrati su vicende drammaticamente lontane da quello che occorre per un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico come il nostro sia per fondazione che per storia", aggiunge la sigla di categoria.

"A volte, sembra che una parte dei vertici non sappia quali, nella realtà, siano i problemi veri da risolvere: non vorremmo che ci si ritrovasse, come nella fiaba 'I vestiti nuovi dell’imperatore' di Andersen, famosa per il bambino innocente che, solo, osa gridare 'il re è nudo', mentre tutti gli altri continuavano ad osannare i vestiti inesistenti del re. C’è bisogno di persone sincere, professionisti che non guardino solo ai propri interessi, ma a quelli generali di una comunità, come la nostra, che da troppo tempo è in sofferenza. C’è bisogno di concertazione, di guardare davvero alle condizioni del nostro istituto e di mettere al primo posto, nei fatti, la mission del nostro Irccs: “Curare i bambini è la nostra nobile, antica e sempre nuova missione”, conclude la sigla sindacale.