“Il Paese è fermo, come dimostrano anche gli ultimi dati Istat e il rapporto Svimez. Si aprono divari territoriali e sociali sempre più preoccupanti. Per ripartire, per creare lavoro, serve un grande piano di investimenti pubblici e privati, oltre a nuove assunzioni nella pubblica amministrazione”. 

È il cuore dell’intervento della vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi al tavolo al Viminale (6 agosto) con 43 parti sociali convocate dal vicepremier Matteo Salvini e alcuni esponenti di governo della Lega. Un incontro al quale la Cgil ha deciso di partecipare, perché chiamata da un ministro, ma senza il segretario generale Maurizio Landini che ha invece preso parte all’incontro del 5 agosto con il premier Conte a Palazzo Chigi.

Tornando al tavolo al Viminale e alle richieste della Cgil, evidenziate anche ieri dalla stessa Fracassi in una intervista a Rassegna, “c’è la ridistribuzione delle risorse a favore dei lavoratori e dei pensionati, rinnovando i contratti nazionali di lavoro a partire da quelli pubblici; abbassando le tasse ai lavoratori e ai pensionati attraverso le detrazioni; contrastando davvero l'evasione fiscale (con la tracciabilità, la limitazione dell'uso del contante) e evitando nuovi condoni fiscali; e pensando anche a un contributo di equità”.

Infine, ha detto Fracassi rivolgendosi a Salvini, “serve una forte azione di contrasto all’illegalità, alle mafie, alle varie forme di caporalato, vero problema di sicurezza del Paese e tema di diretta competenza del suo dicastero”.