Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha fatto recapitare ieri (31 luglio) una lettera a tutte le 43 parti sociali già convocate lo scorso 15 luglio per proporre un nuovo incontro al Viminale. Quel che desta perplessità è la data indicata dal leader della Lega, 6 agosto, ovvero il giorno successivo al terzo incontro che si terrà a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri competenti in vista della manovra. Una convocazione ovviamente lecita, quella di iniziativa leghista, che tuttavia sembra riflettere le divisioni all’interno dei due partiti della maggioranza (la spaccatura sulla riforma della giustizia consumatasi ieri è solo l’ultimissimo esempio). La Cgil ha risposto all’irrituale missiva di Salvini ribaltando il ragionamento: il sindacato chiede al vicepremier se a sua volta sarà presente al tavolo del giorno prima con il premier Conte, visto che – sottolineano dal sindacato – è quella la sede ufficiale del confronto con tutto il governo. A quanto si apprende, poi, la Cgil ha precisato che quando e se sarà confermata la convocazione al Viminale, “cosa che non spetta a noi stabilire”, valuterà con quale delegazione presentarsi, come ha sempre fatto in tutti casi precedenti. Quel che sembra, infatti, leggendo il testo della lettera che rassegna.it è in grado di pubblicare, è che al tavolo di Salvini ci saranno soltanto esponenti della Lega.

La lettera di Salvini


Cari Presidenti, cari Segretari, anzitutto Vi ringrazio per i numerosi contributi concreti (proposte, suggerimenti, osservazioni critiche, temi da mettere in agenda) giunti da parte delle Vostre Associazioni. I Ministri e i Sottosegretari della Lega li hanno letti tutti con attenzione e hanno già iniziato a sviluppare alcune delle Vostre proposte. Ci eravamo impegnati a rivederci prima della pausa estiva e quindi io e la mia squadra martedì 6 agosto saremo al Viminale ma siamo anche consapevoli del periodo estivo e del fatto che molti di Voi sono stati convocati già altre tre volte a Palazzo Chigi. Essendo solito mantenere gli impegni, io il 6 agosto sarò in ufficio ma Vi invito a scrivermi via e-mail senza problemi se preferite aggiornare la riunione ai primi di settembre oppure se ritenete utile mantenere la giornata di lavoro in agenda per il 6 agosto. In base alle Vostre risposte, entro giovedì l° agosto Vi saprò confermare o meno il tavolo di lavoro per il 6 agosto”.

Insomma, secondo la confederazione di corso d’Italia, la sede naturale del confronto con l’esecutivo è e resta Palazzo Chigi: dopo i primi due round (il 25 luglio sul fisco e il 29 sul Mezzogiorno) ci si appresta al quello del 5 agosto dedicato a lavoro e welfare. Per quel che riguarda invece la convocazione di Salvini, è lecito e corretto – ragionano ancora in casa Cgil – rispondere alle chiamate di tutti i partiti, che siano al governo o all’opposizione. Recentemente, ad esempio, c’è stato un incontro richiesto da una delegazione di Forza Italia e la Cgil ha risposto presente. E senza andare troppo a ritroso nel tempo, all’inizio di questa legislatura ce ne sono stati altri con tutte le forze elette in Parlamento, alle quali la Cgil ha voluto illustrare i contenuti del disegno di legge d’iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali di lavoro.

Un altro incontro, sebbene di natura strettamente tecnica, è in programma oggi (1° agosto) tra sindacati, Inps e ministero del Lavoro e riguarda l’attuazione del Testo unico sulla rappresentanza. A quanto si apprende, in questo caso non ci saranno segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, tuttavia ciò non toglie importanza alla riunione, che potrebbe rappresentare un ulteriore passo in avanti verso l’attuazione dell’accordo del 2014 sulla rappresentanza. Un passaggio importante – si ragiona sempre da corso d’Italia – per contrastare il ricorso sempre più frequente ai contratti pirata firmati da organizzazioni poco o per nulla rappresentative, sia a livello sindacale sia datoriale.