La Cgil Emilia Romagna aderisce alla campagna “Odiare ti costa” lanciata dall’avvocata e attivista per i diritti Lgbtq, Cathy La Torre, dello studio legale ‘WildSide Human First’ e dalla filosofa Maura Gancitano del movimento Tlon. "L'iniziativa - si legge in una nota del sindacato - è volta ad offrire assistenza legale alle persone vittime dei social, colpendo direttamente chi incita all’odio online".

"Se infatti vanno salvaguardati, come diritti inviolabili, la libertà di opinione e il diritto alla critica, tali prerogative non possono esprimersi attraverso veri e propri reati come l'ingiuria, la minaccia, l'offesa grave sui social. L'assunzione costante di odio non ci lascia indifferenti, ma genera assuefazione, infatti l'intolleranza e l'offesa sono ormai una costante del dialogo sociale e politico", scrive ancora la Cgil. 

Gli “odiatori” privilegiano come bersaglio le donne e gli omosessuali, ma i dati della “mappa dell'intolleranza” evidenziano nel 2019 un aumento dei messaggi di odio contro i migranti, i musulmani e gli ebrei. "È una deriva prima di tutto culturale, che va combattuta anche legalmente a prescindere da quale parte proviene - insiste la Cgil - Le minacce e le ingiurie vanno perseguite in quanto reato".

La campagna è anche un appello alla partecipazione, infatti si basa sulle segnalazioni di commenti e post. Basta inviare all’indirizzo e-mail odiareticosta@gmail.com gli screenshot e i link dei post. Da quel momento inizieranno le ricerche, la raccolta di elementi per le prove necessarie da citare in giudizio.