"Gli italiani a sud di Salerno non dispongono di un servizio di trasporto ferroviario confrontabile con le altre aree del Paese per l'assenza della cosiddetta alta velocità. La Città metropolitana di Reggio Calabria, come le città metropolitane siciliane, soffrono di questa condizione che le penalizza in termini di accessibilità in entrata e in uscita tra loro e verso i territori del Centro-Nord". A dirlo sono i segretario generali della Cgil Reggio Calabria-Locri Gregorio Pititto, Cgil Gioia Tauro Celeste Logiacco, Cisl Reggio Calabria Rosy Perrone, Uil Reggio Calabria Nuccio Azzarà: "In termini di mobilità si registra ormai un divario crescente che le Ferrovie dello Stato hanno deciso di cristallizzare rinunciando esplicitamente a realizzare le necessarie infrastrutture per il Mezzogiorno profondo".

Per i sindacalisti è "improrogabile" aprire un tavolo di concertazione tra Regione Calabria e ministero delle Infrastrutture "per ampliare l'offerta dei collegamenti ad alta velocità e avviare immediatamente l'alta capacità, in modo tale da non lasciare fuori da un piano di sviluppo di mobilità la Città metropolitana". Pititto, Logiacco, Perrone e Azzarà così concludono: "Se così non fosse, se cioè le Ferrovie continuassero a essere sorde alle sollecitazioni delle istituzioni, si paleserebbe la perpetuazione di un'ingiustizia sociale e di un'asimmetria in termini di servizi così ingiusta da legittimare, questa sì, una rivolta fiscale del Mezzogiorno, stanco di essere dileggiato e discriminato".