“La Commissione europea ci ha chiesto di rafforzare la lotta all’evasione fiscale, d’incentivare l’uso del pagamento elettronico e abbassare la soglia per i pagamenti in contanti. Noi facciamo tutto il contrario con la pace fiscale e i 17 miliardi condonati ai cittadini che non pagano le tasse. Non solo, il ministro Salvini ha già annunciato una nuova rottamazione da 15 miliardi e un’altra pace fiscale per chi ha le cassette di sicurezza in banca per finanziare la flat tax. Ma allora i 30 miliardi della prossima manovra, richiesta dall’Ue, dove li troviamo? E le nuove entrate che dovrebbero servire a sanare il bilancio da dove le prendiamo? Pensiamo che per far tornare i conti debbano crescere domanda e Pil e le risorse vadano investite per generare maggior crescita e maggior lavoro, riducendo le tasse a lavoratori e pensionati”. È quanto ha detto Riccardo Sanna, coordinatore area politiche per lo sviluppo Cgil nazionale, oggi ai microfoni di Italia Parla, la rubrica di RadioArticolo1.

“Così facendo, il governo rischia di fare un favore enorme all’economia criminale e illegale, tra pace fiscale, condoni e sostanziale riduzione delle tasse ai più abbienti che hanno i redditi più alti. Un’operazione del genere, non solo non fa bene al Paese e ai conti pubblici né rilancia la domanda interna, ma è pure incoerente rispetto alla politica dell’esecutivo, perché fuori linea con la Costituzione. In ogni caso, la flat tax è per definizione un’imposta regressiva, ingiusta e iniqua, perché togliendo ulteriori detrazioni e deduzioni peggiora le cose, soprattutto per lavoratori e pensionati, ossia la platea assai ampia che sta sotto la soglia dei 26.000 euro, che si ritroverebbero a dover pagare più tasse rispetto ad oggi”, ha rilevato il sindacalista.

 

"Oltretutto, alla fine entreranno meno soldi nelle casse dello Stato e ci saranno nuovi tagli al welfare, come ha già annunciato il ministro Tria. Ma crediamo si vada a incidere sempre sul Servizio sanitario nazionale, di nuovo sotto attacco, in assoluta continuità con i governi precedenti. Insomma, se passasse la riforma fiscale come l’ha immaginata Salvini, si otterrebbe l’aumento delle diseguaglianze, anziché una loro riduzione, dal lato della redistribuzione dei carichi fiscali e della diminuzione ulteriore dei servizi pubblici, e il calo delle entrate erariali. Insomma, un disastro totale!” ha osservato il dirigente sindacale.   

“La piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil sul fisco parte dalla necessità di una riforma organica del sistema fiscale, che metta mano a tutte le fasce di reddito, aliquote, detrazioni, agevolazioni, assegni al nucleo familiare. In pratica, tutte le possibili misure del sistema che oggi non funzionano e che potrebbero essere tranquillamente aggiustate a parità di risorse. Da un lato, poi proponiamo un’imponente lotta all’evasione fiscale, con strumenti efficacissimi, suggeriti dalla stessa Commissione Ue. E poi abbiamo una serie di proposte per alleviare il carico fiscale di lavoratori e pensionati, a partire dall’aumento delle detrazioni, che porterebbero benefici medi di 120-130 euro al mese, e risolverebbero le iniquità prodotte dallo stesso bonus degli 80 euro, che ha innescato distorsioni importanti nel sistema fiscale. Tutto ciò, genererebbe una maggiore domanda, una maggiore spesa e di conseguenza si otterrebbe un’inflazione controllata che aiuta ad aggiustare i conti pubblici, con nuove entrate per le casse dello Stato”, ha aggiunto l’esponente Cgil.

“Infine, la Cgil ritiene fondamentale immaginare un’imposizione sulle ricchezze superiori al milione netto, senza mutui e senza passività, che con una percentuale progressiva potrebbero dare un piccolo aiuto, in questo caso, non per aggiustare i conti o per alleviare il carico fiscale, ma per far ripartire l’economia. Una specie di contributo di solidarietà, in pratica. Peraltro, una tassazione dei grandi patrimoni esiste già in una decina di Paesi dell’Unione, e nel nostro caso non possiamo neanche chiamarla patrimoniale, perché non si applica a tutti, ma fa ancora appello al principio di progressività”, ha concluso Sanna.