Tonfo della produzione industriale in Italia ad aprile che cala dello 0,7% rispetto a marzo e dell'1,5% su base annua. Secondo i dati diffusi da Istat, crolla in particolare la produzione italiana di autoveicoli con un -17,1% ad aprile rispetto all'anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario. Ma rispetto ad aprile 2018, risultano in flessione 13 settori su 15, ai quali corrisponde un peso pari a quasi l'80% dell'industria.

“I dati che oggi ha fornito l'Istat non fanno che confermare, purtroppo, quanto andiamo sostenendo sullo stato dell'economia italiana – commenta Emilio Miceli, segretario nazionale della Cgil –. Del resto, ogni giorno facciamo i conti, nel nostro lavoro, con aziende che vanno in crisi, o che delocalizzano le produzioni, o che cessano l'attività. E dietro ad ognuna di queste ci sono lavoratrici e lavoratori che perdono il loro lavoro, o che sono costretti a sopravvivere attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali”.

“Al ministero dello Sviluppo economico i tavoli di crisi aumentano, interessando oltre duecentomila lavoratori, mentre a quello del Lavoro registrano il +78% di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività - aggiunge Miceli -. Un quadro talmente grave, come dimostra il calo del 17% della produzione di autoveicoli dell'ultimo anno, che non può essere affrontato con i pannicelli caldi rappresentati dalle strategie, a zero contenuto di cambiamento, sin qui adottate dal governo”.

Secondo il segretario Cgil, “occorrono interventi strutturali e una seria politica industriale, come stanno chiedendo da mesi le mobilitazioni sindacali e come faranno i metalmeccanici venerdì prossimo”. “Il governo la smetta di descrivere un Paese che non c'è - conclude Miceli - e avvii un serio confronto con le parti sociali per uscire da una situazione che appare ai più senza ritorno”.