“Nel Def approvato ieri dal Consiglio dei ministri non c’è alcuna misura per lo sviluppo, un documento vuoto, che certifica un quadro drasticamente diverso rispetto a tre mesi fa. Basti pensare che dai due decreti legge sull'economia, il Dl crescita e quello sblocca cantieri, ci si attende solo uno 0,1 di crescita del Pil”. Così Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicata. Che prosegue: “Ancora una volta un documento di economia e finanza tutto improntato sulla spending review che risulta vincolante per la copertura di alcune misure, quelle dagli slogan semplici ed efficaci per la campagna elettorale delle europee”.

Per Summa, “il governo a guida leghista continua nella propria azione antimeridionalista e a trazione nordista: non c'è alcuna misura per il Sud, sedotto e abbandonato da chi ne ha strumentalizzato la condizione sociale al solo scopo di renderlo terra di conquista. Tra i punti, infatti, da accertare resta ancora la verifica sull'impiego del Fondo di sviluppo e coesione che ha un vincolo territoriale dell'80% a favore del Mezzogiorno”.

Il segretario della Cgil lucana vede un “Mezzogiorno abbandonato in condizioni drammatiche e colpito in prospettiva dall'autonomia differenziata, tanto cara alla Lega Nord. Su questo ci sarà la forte risposta di tutto il movimento sindacale a difesa della Basilicata e del Mezzogiorno affinché il Sud abbia le risorse che gli spettano. Quello che preoccupa è il silenzio e la totale irrilevanza delle forze politiche lucane che oggi sono maggioranza e al governo della nostra regione e che, contrariamente alle promesse elettorali, stanno evidenziando tutta la loro inconsistenza, rendendo palpabile il rischio che la Basilicata resti subordinata e funzionale a interessi solo dettati da una campagna elettorale permanente”.

“Altro che contrasto alla recessione – conclude Summa -, altro che lotta alle disuguaglianze e alla povertà. Siamo in presenza di un quadro programmatico di finanza pubblica poggiato su misure dannose sul piano economico e impossibili sul piano politico e che, in assenza di un disegno strategico per lo sviluppo organico del Mezzogiorno, finiranno solo con l'accentuare gli squilibri con il resto del Paese”.