Si svolgerà a Padova, come piazza principale, la XXIV Giornata della memoria e dell’impegno che ricorda di tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. La giornata è promossa da Libera, Avviso Pubblico in collaborazione con  la Rai - Responsabilità sociale e sotto l'Alto Patronato del Presidente de la Repubblica. “Passaggio a Nord Est, orizzonti di giustizia sociale” è il tema che accompagnerà il 21 marzo, durante il quale i familiari di vittime innocenti delle mafie saranno presenti a Padova e nei tanti luoghi dove si svolgerà la manifestazione. Durante la giornata saranno letti i circa 1000 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. 

Si comincerà dal 20 marzo, con la veglia in ricordo delle vittime nella Basilica Sant'Antonio da Padova che inizierà alle 18.30. Il corteo partirà alle 7 del 21 marzo dal Park Piazzale Boschetti e arriverà al Prato della Valle, dove alle 12 è previsto l'intervento finale di Luigi Ciotti. Dalle 14.30 alle 17, infine, in otto sale della città di Padova si svolgeranno i seminari tematici. Sul sito di Libera sono segnalati gli eventi che si svolgeranno in tutto il paese.

“Per ricordare le innumerevoli vittime innocenti di mafia, domani, insieme a Cisl e Uil, saremo presenti in tutte le manifestazioni organizzate in occasione della ‘Giornata della Memoria’. Il messaggio che diffonderemo unitariamente sarà: ‘vogliamo tutta un’altra Italia, libera dalle mafie, libera dalla illegalità, libera dal lavoro sfruttato’”. Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra.


“Le mafie e la corruzione – prosegue Massafra – sono oggi emergenze nazionali, veri e propri cappi al collo che impediscono lo sviluppo economico e produttivo del nostro Paese; minano la credibilità delle nostre istituzioni e della politica; contribuiscono a generare disuguaglianza sociale; offrono lavoro basato sullo sfruttamento, se non addirittura sullo schiavismo. Operano così un controllo sociale del territorio che determina regressione democratica e soffocamento delle libertà sociali e individuali”.

“Per questo – aggiunge il segretario confederale – chiediamo al Parlamento e al governo di porre al centro dell’azione politica la questione del contrasto alle mafie e alla corruzione. In particolare ribadiamo con forza la nostra netta contrarietà al tentativo di abbassare il rigore e di rendere opache le gare d’appalto. Occorre la massima trasparenza per combattere quel sodalizio perverso fra corruzione e mafie che si annida negli appalti. Inoltre serve potenziare e riorganizzare l’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), e – conclude Massafra – rendere subito operativo il Fondo per il sostegno al reddito dei lavoratori delle aziende sequestrate”.