“Sembra non aver fine l’onda di violenza che colpisce le donne; l’ultimo episodio, ieri, ha colpito una giovane donna violentata in un’ascensore della circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. È inammissibile, indegno di un paese che vuol dirsi civile”. È quanto afferma Cinzia Massa, della segreteria Cgil di Napoli. “Lo stupro – sottolinea Massa – è un atto esecrabile, e come Cgil Napoli lo condanniamo, così come condanniamo qualsivoglia atto che porti in sé violenza. Dall’uso improprio delle parole al femminicidio. Dobbiamo constatare, ancora una volta, che non si fa abbastanza e si sottovaluta la pericolosità della violenza maschile, la gravità delle condotte, tradotte spesso in sentenze con attenuanti insopportabili e pene irrisorie”.

“Diciamo basta – aggiunge Massa – e chiediamo che le istituzioni tutte e in primis il governo inseriscano nella propria agenda interventi reali e prioritari. Occorre che vengano messe in atto e finanziate politiche adeguate, che si attuino misure concrete di prevenzione e contrasto agli atti violenti. Perché la violenza si combatte a partire dalla prevenzione, attraverso l’educazione culturale che parta dalla scuola per favorire una radicale trasformazione culturale sull’identità di genere”.

La violenza “si combatte – precisa Rosalba Cenerelli, segretaria generale Filt Cgil Napoli – con una maggiore attenzione delle forze dell’ordine sui territori, nelle stazioni, dove vanno rafforzate le misure di prevenzione e controllo prevedendo un sistema di vigilanza adeguato anche attraverso sistemi di sicurezza con videosorveglianza e tornelli antintrusione, nelle aree a maggior rischio, attivando servizi con l’impiego di più unità di controllo”. 

“La violenza sulle donne – conclude Massa – non è un fatto privato, ma un tema politico. L’arretramento dei diritti di cui questo governo si sta facendo portavoce ci preoccupa e non poco, così come disapproviamo i comportamenti discriminatori e il linguaggio sessista utilizzato da chi dovrebbe difendere e garantire la sicurezza in questo paese. Ci aspetteremmo piuttosto azioni vere, volte a contrastare episodi come quello accaduto ieri, vogliamo che le donne possano essere libere di camminare, pensare e parlare, senza paura”.