“Da tempo, chiediamo l’istituzione di una cabina di regia, alla presenza del commissario governativo, le istituzioni locali e le regioni, il sindacato, il mondo delle imprese e delle professioni, per appurare, con dati alla mano, le cause vere dei ritardi nella ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2016, ma, anziché convocazioni, arrivano segnali molto inquietanti dalle prime dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Crimi”. È quanto afferma il segretario nazionale Fillea, Graziano Gorla: “Sono dichiarazioni mai smentite, secondo cui l’idea del sottosegretario sarebbe di accelerare la ricostruzione con norme speciali che abbattano quelli che definisce 'muri' alzati contro la corruzione, ritenuti controproducenti, e lasciando più libertà, rimandando i controlli a posteriori”.

Parole che, per il dirigente sindacale, “oltre ad essere un condensato di superficialità e di imbarazzante miopia, non possono che produrre grande preoccupazione per le condizioni di lavoro, la legalità, la qualità delle opere da ricostruire, e la sicurezza dei cittadini. Affermazioni che, agli occhi dei lavoratori, delle imprese e professionisti onesti, di chi opera ogni giorno per la sicurezza, il rispetto delle leggi e la prevenzione da possibili infiltrazioni criminali e mafiose, suonano come una resa incondizionata dello Stato al malaffare e alla
corruzione”.

“Ci auguriamo che il sottosegretario e il governo smentiscano con i fatti queste dichiarazioni, che suonano come un’accusa a chi è impegnato a far sì che i soldi pubblici non siano preda del malaffare, delle possibili infiltrazioni criminali e mafiose - che il ministro dell’Interno dice di voler combattere ogni giorno - che la ricostruzione sia di qualità nel rispetto dei diritti dei lavoratori, della sicurezza sul lavoro e della legalità. Intanto, noi continuiamo a chiedere che s'intensifichino i controlli sui cantieri, potenziando gli organici ispettivi e che si  porti rispetto ai milioni di cittadini, che con le loro tasse stanno pagando la ricostruzione e che non vorrebbero sicuramente vedere i loro soldi preda del malaffare, della corruzione e della criminalità, del lavoro nero e irregolare”, conclude l'esponente Fillea.