"Ci preoccupa il silenzio delle istituzioni nella vicenda della casa delle donne 'Lucha y Siesta', una realtà importante nel territorio del VII municipio". La denuncia arriva dalla Cgil Roma Sud Pomezia Castelli che in una nota ricorda come il centro antiviolenza "offra supporto e anche accoglienza diretta, in quanto casa rifugio, alle donne, spesso accompagnate da minori, vittime di violenza (circa 1200 le donne sostenute in questi anni), ma non solo".

"È anche uno spazio di elaborazione e autonomia femminile - prosegue la Cgil - uno di quelli oggi sotto attacco forse perché scomodi, come la Casa internazionale delle donne. E’ soprattutto un luogo aperto al quartiere, dove si organizzano attività aperte a tutti: convegni, presentazione di libri, cinema all’aperto, corsi di lingue, sartoria e perfino feste e attività per bambini. Uno spazio di aggregazione, un polo culturale sulla via Tuscolana, tra il Quadraro e Cinecittà, in quella periferia che esprime domande e bisogni troppo spesso inascoltati".

"Condividiamo naturalmente la necessità di risanare Atac per garantire alla città un trasporto pubblico efficiente - continua la nota - ma crediamo che questa esigenza non debba essere messa in contrapposizione con i diritti delle donne e i bisogni del territorio: ecco perché serve un intervento delle istituzioni. La giunta Raggi propone “ReinvenTIAMO Roma”, un piano di rigenerazione urbana: suggeriamo di iniziare dalla salvaguardia di quegli spazi che sono già stati sottratti all’abbandono e al degrado, generando ricchezza sociale e culturale. Invitiamo anche il VII  municipio, che peraltro utilizza e apprezza i servizi di Lucha y Siesta e in collaborazione con il centro ha aperto uno Sportello Antiviolenza “Lucha Perez” all’interno di Villa Lazzaroni, a uscire dal silenzio".