Far slittare l'erogazione del Tfr degli statali o, in caso di anticipo bancario, far pagare parte degli interessi ai lavoratori del pubblico impiego, "mi paiono ambedue sottrazione di risorse che sono già proprietà dei lavoratori". A dirlo è il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, a proposito del nodo del Tfr degli statali che andranno in pensione con quota 100. "Mi pare assolutamente evidente - spiega l'esponente sindacale - che non si può sostenere che la liquidazione venga erogata dopo cinque, sei, addirittura sette anni, né si può sostenere che, se la fai anticipare dalle banche, sia il lavoratore a pagare gli interessi". In conclusione, Camusso afferma che "tra il testo che abbiamo visto circolare e le dichiarazioni del ministro della Funzione pubblica ci sono già sei mesi di differenza su quando per i lavoratori pubblici si potrà accedere, e c'è inoltre molta differenza sul tema assunzioni".